Sfidano Renzi sui migranti. Ventimiglia, il sindaco Ioculano e 11 consiglieri dem si autosospendono

Nuova “grana” interna a pochi giorni dal voto amministrativo del 5 giugno. Il Premier Matteo Renzi deve fare i conti con la protesta che arriva dal Comune di Ventimiglia. Il sindaco Enrico Ioculano e gli 11 consiglieri di maggioranza – tutti del Pd – si sono autosospesi dal partito per protestare “contro la mancata presa di posizione a livello politico da parte degli organi centrali e regionali del Pd e del governo, per risolvere la questione migranti a Ventimiglia”.

A lanciare il guanto di sfida è il segretario cittadino dem Domenico Casile. “Non abbiamo avuto il riscontro atteso da parte dei nostri rappresentanti a livello nazionale, ho preso questa decisione con sommo rammarico”. A Ventimiglia è stato chiuso il centro di accoglienza, ma ogni giorno continua a confluire e ad accamparsi in città un gran numero di migranti. “Malgrado le continue sollecitazioni – ha dichiarato Ioculano -, mai nessuno ha preso posizione sul problema dei migranti a Ventimiglia. Persone che vivono nel degrado, senza nessuna assistenza. Ci troviamo di fronte a un’emergenza di tipo umanitario”. Al momento un centinaio di migranti vive, in precarie condizioni igieniche, in un accampamento curato dai “No border” sul greto del fiume Roja, con la Caritas che distribuisce pasti. Un anno fa a Ventimiglia erano arrivati centinaia di migranti che volevano entrare in Francia, ma Parigi chiuse la frontiera e i profughi finirono per accamparsi anche sugli scogli. Da allora, anche se in misura minore, nel Comune ligure la presenza di migranti diretti in Francia è rimasta costante.

migranti a Ventimiglia