Rombiolo, l’attualità e la forza del pensiero di Tommaso Campanella autore della “Città del sole”

Nell’incontro-dibattito che si è svolto nel Palazzo comunale è stata tracciata la parabola esistenziale, l’attualità e la forza del pensiero dell’autore della “Città del sole”. Ad organizzare l’incontro il Caffè letterario “Tommaso Campanella” di Rombiolo.

L’intenzione è stata quella di far riemergere l’opera straordinaria di un personaggio che deve essere posto come una grande figura della nostra storia nazionale ed europea nei diversi campi del sapere, e in particolare per la sua vicenda esemplare sotto il profilo culturale, etico, politico e teologico. Tommaso Campanella universalmente conosciuto per aver scritto “La città del sole”, nato a Stilo (1568) e morto in Francia (1639), l’anno dopo la nascita del futuro re Sole, Luigi XIV (a cui ha dedicato un’Ecloga), è stato un vero titano, per la straordinaria forza spirituale e fisica con cui ha sopportato quasi 30 anni di carcere e resistito ad inenarrabili torture, ma soprattutto per aver concepito, in quelle condizioni proibitive, della straordinarie opere il cui messaggio è tuttora attuale. La sua utopia, il suo carattere ribelle e anticonformista e la sua visione politica e religiosa, non sono stati intaccati dalle immani sofferenze che ha vissuto dopo aver sognato di ribellarsi al dominio degli Spagnoli in Calabria e poter restituire la libertà al popolo costretto a sopportare violenze e ingiustizie. Accusato di eresia dalla Santa inquisizione, è riuscito a scampare dal rogo fingendosi pazzo. Tra le sue tante opere oltre alla “Città del sole”, è fondamentale ricordare le poesie filosofiche, di straordinaria potenza espressiva e poetica,che rivelano come Campanella sia uno dei poeti metafisici più importanti del Seicento nel panorama della letteratura italiana ed europea.

Rombiolo Campanella

La sua personalità, il suo pensiero, i suoi ideali, il significato di alcune sue opere, il valore della sua azione politica, l’attualità del suo messaggio, sono stati al centro di un interessante e acceso incontro-dibattito che si è svolto nei giorni scorsi nella sede del Palazzo comunale. Come è stato ribadito nel corso dell’incontro, con Campanella si è di fronte ad un uomo ispirato da una fede incrollabile, perché si sentiva predestinato con ardore profetico a riformare il mondo, abbracciando le nuove tendenze filosofiche e scientifiche (Telesio, Giordano Bruno, Galileo Galilei), come emerge dai numerosi scritti e dalle sue liriche, grazie alla sua straordinaria memoria. Lo ha ricordato mons. Gaetano Currà, che si è occupato della “Città del sole”, raccontando come egli abbia riscritto un’intera opera a memoria, Metaphysica, dopo che il suo precedente manoscritto era stato sequestrato, e come dimostra il commento delle sue poesie in cui cita dei passi delle sacre scritture o di poeti senza avere in mano i testi.

Il simposio è stato organizzato dal Caffè letterario “Tommaso Campanella” di Rombiolo con il patrocinio dell’Amministrazione comunale la BCC di San Calogero e Maierato e l’Avis di Rombiolo. Ad introdurre l’iniziativa uno degli animatori della Caffè letterario, Annunciato Larosa, il quale ha tracciato un breve profilo della personalità di Campanella e a chiesto all’Amministrazione comunale l’intitolazione di una strada o piazza al filosofo di Stilo. Tanti i rappresentanti istituzionali e gli studiosi presenti che sono intervenuti, a cominciare dal sindaco dell’Amministrazione comunale di Rombiolo Giuseppe Navarra, dall’assessore alla cultura Luisa Ferrazzo, dal presidente della BCC Antonino Barone. A relazionare, oltre a mons. Currà, Santo Gioffré (scrittore), Antonio Pugliese (Università di Messina), Bruno Cutrì (studioso di Lucrezio e assessore al Comune di Vibo), Giorgio Bruzzese (poeta e scrittore). Sono intervenuti inoltre mons. Giuseppe Fiorillo (Referente Libera Vibo) e Michele Mirabello (consigliere regionale); infine Matteo Torcaso (baritono) ha letto alcune poesie del Campanella. Ha moderato il dibattito Maurizio Bonanno (giornalista).