Itinerario turistico preistorico Altamura – Matera

La ricostruzione del volto dell’Uomo di Altamura è l’occasione da non lasciarsi sfuggire per promuovere un itinerario turistico preistorico che lega i reperti rinvenuti da Domenico Ridola circa un secolo fa (specie nella Grotta dei Pipistrelli, un’enorme cavità distante pochi km dal centro urbano) all’Homo neanderthalensis quale ulteriore richiamo per gli appassionati della storia dell’uomo oltre che per gli studiosi e i ricercatori.

E’ l’idea lanciata dal Centro Studi Turistici Thalia che sottolinea come il progetto voluto dal Comune di Altamura e gestito in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Puglia in previsione della Rete Museale Uomo di Altamura, di prossima inaugurazione, è un evento oltre che di grande valore scientifico di efficace appeal turistico.

Per il Cs Thalia c’è una continuità tra le risorse della Città dei Sassi e il patrimonio unico al Mondo di Altamura. L’unicità di Matera risiede anche nella continua presenza umana, che senza interruzione copre tutte le età dell’uomo. I reperti più antichi sono stati rinvenuti in pendici terrazzate e risalgono a 400.000 anni fa, quando l’Uomo era un semplice cacciatore-raccoglitore. Sono del Paleolitico Medio (50.000 anni fa) i reperti rinvenuti da Domenico Ridola ed oggi in gran parte esposti al Museo Nazionale che porta il nome del medico archeologo. Per rafforzare questa idea – si legge nella nota del Thalia – si possono programmare Giornate della Preistoria con laboratori aperti ai ragazzi e puntare sulla Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera che pur disponendo di indirizzi curriculari classico, medioevale svolge lezioni di preistoria e protostoria e potrebbe avviare attività di cooperazione con l’Università di Ferrara dove da qualche anno è stato istituito un corso di Laurea specialistica in scienze preistoriche e dove tra gli ambiti formativi è presente l’archeologia sperimentale. Questo è un passo importante per l’Italia, fortemente ancorata ad un metodo di ricerca archeologica tradizionale e ci auguriamo quindi che in un futuro prossimo si possa vedere più interesse tra specialisti e fruitori verso la paletnologia e la preistoria in genere.