Barni: “Mostra di Liu Xiadong alla Strozzina strumento di dialogo interculturale”

“Un centro di eccellenza della produzione culturale, di indiscussa attualità e di respiro internazionale per la città di Firenze in primis, ma poi per la Toscana tutta. Questo rappresenta Palazzo Strozzi, struttura inserita a pieno titolo nella politica culturale regionale, con l’obiettivo di avvicinare un sempre più vasto pubblico alle proposte artistiche di qualità”. Così la vicepresidente e assessora regionale alla cultura Monica Barni alla presentazione stamani della mostra Migrazioni alla Strozzina dell’artista cinese Liu Xiaodong.

“La Regione Toscana partecipa convinta all’inaugurazione di questa grande mostra- ha proseguito Barni – , dove le opere di Liu Xiaodong immortalano frammenti del vissuto quotidiano dei nostri territori, indagati nella complessità sociale delle congestionate aree metropolitane fra Firenze e Prato e, altresì, nella cornice ideale del paesaggio toscano da cartolina per definizione , quello tipico e senza tempo della campagna senese”. Squarci di vita ritratti con perizia tecnica, in un insieme di opere che assembla schizzi, disegni, fotografie e dipinti capaci di restituire un’immagine complessiva della Toscana fra idealità e conflittualità, dove al centro è posto l’individuo che abita e trasforma l’ambiente in cui vive e opera. L’artista cinese ha approfondito la conoscenza della struttura sociale interessata alla migrazione dei popoli soggiornando per un lungo periodo in Toscana; soffermandosi particolarmente sulla difficile e complessa realtà quotidiana vissuta dalla grande comunità cinese di Prato nelle fabbriche del tessile. Un contrasto secco con l’idilliaca immagine della campagna senese – i luoghi incantanti delle Crete e della Val d’Orcia- in cui la qualità della vita risulta, a confronto, opposta e dunque apparentemente inconciliabile. “Una proposta artistica attuale e di qualità che pone una riflessione importante sulla questione, appunto, delle migrazione dei popoli – ha aggiunto Barni -. Al centro di questo lavoro c’è il confronto fra le diverse culture che oggi troviamo nella nostra regione: il confronto fra chi è nato nel luogo dove vive ed è cresciuto e chi ha invece fatto un lungo tragitto, portandosi dietro radici e bagaglio culturale, prima di arrivare all’approdo in Toscana. Culture che si incontrano e troppo spesso si scontrano in ogni città, in ogni paese, ma che devono trovare il luogo dove raggiungere il dialogo, il confronto positivo, la crescita comune; come ad esempio può e deve essere la scuola”. La mostra è la conclusione della vicepresidente,  ha una grande potenzialità didattico/formativa, e  rappresenta uno strumento educativo di grande impatto visivo e forza comunicativa. “Tale da far crescere consapevolezza e pensiero critico nelle giovani generazioni,  a partire dagli studenti delle scuole toscane. Lo sviluppo di tutta la politica culturale regionale orientata alla contemporaneità ha come obiettivo generale quello di declinare la complessità delle relazioni tra l’ “appartenenza” alla storia culturale toscana e la necessaria interazione con i fenomeni indotti dalla globalizzazione, sostenendo progetti culturali rilevanti, come questo di Liu Xiaodong, per interrogarsi e capire”.