Come e dove investire oggi

investire oggi consigliLa stragrande maggioranza dei titoli bancari europei sono in profonda perdita. E le perdite, spesso, sono anche superiori al 50% da inizio anno ad oggi, strette tra le criticità di settore (determinate dall’incubo dei non performing loans) e da fattori emotivi endogeni ed esogeni al comparto stesso. Dunque, che fare? Allontanarsi a gambe levate dai bancari o andare in controtendenza e investire proprio ora che la situazione è difficile? A nostro giudizio, la seconda scelta potrebbe rivelarsi quella più appropriata…

Panico o calma?

In primo luogo, partiamo dalle condizioni attuali: dinanzi a cali dei prezzi in borsa del 50% e più in poche settimane (Banco Popolare e Monte dei Paschi di Siena hanno ceduto oltre il 60%) ci vogliono i nervi saldi. Tuttavia, come sopra abbiamo avuto modo di anticipare, pur brevemente, è chiaro e assodato che le migliori opportunità per gli investitori arrivano proprio nei momenti di panico, se non si rivelano giustificati.

Perchè le banche italiane vanno così male?

In Borsa i prezzi delle banche italiane sono stati sfavorevolmente colpiti da una lunga serie di eventi sfavorevoli che ne hanno condizionato – a nostro giudizio, oltre modo – le quotazioni. Qualche esempio? In primo luogo si deve certamente annoverare il varo della frettolosa (e mal spiegata) normativa sul bail-in: una normativa di ispirazione europea che ha spaventato il pubblico, facendo credere ai risparmiatori che avrebbero perso i loro soldi in caso di criticità delle banche. Successivamente, è arrivato quanto ribattezzato “incubo”, ovvero i non performing loans e, per giunta, l’emersione di una discreta confusione tra i crediti problematici lordi e quelli al netto degli accantonamenti, che in realtà sono assai inferiori (tanto più considerando le garanzie). In ulteriore luogo, il mercato si è improvvisamente accorto che con i tassi di interesse di riferimento che restano sotto zero, chi vende denaro guadagna poco e non può prosperare solo con le commissioni (sarà sufficiente guardare alle trimestrali degli istituti di credito italiani – ma non solo – per averne una chiara dimostrazione). Infine, come se quanto sopra non fosse sufficiente, è partita la stagione degli aumenti di capitale, con effetti che non hanno certamente tardato a farsi sentire: dalle operazioni più previste e pianificate a quelle non previste, passando per quelle che derivano da qualche piccola ragione tecnica di ipervenduto, gli elementi che hanno creato confusione, scoramento e disaffezione negli investitori non mancano di certo.

Qualcosa sta per cambiare

Tuttavia, a nostra ragione, tutte le determinanti sopra accennate se da una parte possono ben spiegare il perchè da inizio 2016 ad oggi le quotazioni delle banche italiane hanno perso tantissimo terreno, non possono altrettanto sperare di condizionare troppo a lungo l’attuale trend. In prima istanza, il bail-in verrà gradualmente digerito e forse dimenticato: se infatti esiste un gruppetto di banche che sembrano essere ancora deboli, è anche vero che la maggior parte delle banche sono solide (e probabilmente molto più solide di quanto si possa immaginare leggendo i principali commenti finanziari) e potranno così trarne indubbi vantaggi. Per quanto concerne la grana dei non performing loans, il peggio sembra essere stato scontato: il miglioramento – pur lieve – della congiuntura sta facendo diminuire i passaggi da crediti in bonis a quelli incerti. E se è vero che rimangono comunque stock molto rilevanti di crediti problematici, è anche vero che la riduzione dei nuovi flussi di accantonamenti può compensare il basso margine di interesse, a sua volta falcidiato dalla presenza di tassi di rifinanziamento e di “mercato” scarsi (anche in questo caso, invitiamo una lettura delle prossime trimestrali per averne dimostrazione). Infine, l’appuntamento con gli aumenti di capitale, a prezzi che potrebbero rendere interessanti, almeno sul lungo periodo, le aspettative di dividendi sulle azioni bancarie, soprattutto confrontate ai rendimenti dei titoli obbligazionari e di Stato. Insomma, ancora oggi il settore del credito sembra in evidente difficoltà e soggetto a forte volatilità. E ancora oggi, e domani, il settore bancario in Borsa potrebbe subire gli effetti di tali aleatorietà, condizionando dunque le quotazioni e gli umori degli investitori più ottimistici. Tuttavia, è proprio in questi momenti di maggiore di incertezza che si possono trovare gli affari migliori. Sul sito meteofinanza.com troverete tutte le informazioni necessarie, approfindimenti e consigli utili su come investire oggi. Chiaramente, quanto sopra non vuole essere un invito a investire “adesso” negli istituti bancari, visto e considerato che nessuno è in grado di indovinare il timing giusto ed entrare sui minimi assoluti. Su investor.gov potrete consultare gli approfondimenti ufficiali relativi al perchè investire oggi (in inglese). Ad ogni modo, qualcosa ci sembra stia cambiando, e in presenza di una ripresa gli utili bancari, gli umori andranno ad essere più stabili e a migliorare gradualmente. In questo caso, gli sconti tra i prezzi di borsa e quelli “patrimoniali” andranno gradualmente a ridursi, offrendo importantissime occasioni a tutti quegli investitori che hanno saputo individuare il business giusto e, magari, soffrire un pò all’inizio del proprio impiego.