Carugo, omicidio dell’architetto Alfio Vittorio Molteni arrestati Michele Crisopulli e Stefano Posca

Tanti i dubbi da chiarire sull’agguato mortale ai danni dell’architetto Alfio Vittorio Molteni, ucciso sotto casa nell’ottobre 2015. Arrestato Michele Crisopulli, 45 anni, residente a Cesano Maderno su ordinanza di custodia cautelare per omicidio aggravato, porto d’arma, rapina aggravata, oltre che per detenzione e spaccio di droga e incendio. In carcere, per droga e incendio, è finito anche Stefano Posca, 27 anni, di Cesano Maderno, che avrebbe aiutato Crisopulli a disfarsi dell’auto della vittima, usata per la fuga e bruciata dopo l’omicidio. Molteni,  58 anni, la sera del 14 ottobre è stato raggiunto dai colpi di arma da fuoco alla schiena, mentre stava entrando a piedi nel cortile dell’abitazione del padre nel centro Carugo, nella quale da qualche tempo si era a trasferito. L’architetto, gravemente ferito, è arrivato in ospedale in condizioni disperate, ed è morto poco dopo. L’uomo è stato assassinato a colpi di pistola nel cortile della casa di via Garibaldi. I killer, da quanto era stato ricostruito subito dopo il delitto, dopo avere atteso il loro bersaglio nascosti dietro i cespugli del giardinetto condominiale, hanno esploso soltanto due colpi di pistola: il primo alle gambe del professionista, l’altro verso la parte bassa della schiena. Tra le ipotesi, anche quella che si trattasse di un avvertimento.

I Carabinieri di Como e del Ros di Roma hanno ricostruito il quadro probatorio attraverso testimonianze, intercettazioni ma soprattutto tramite l’esame di 3.800 ore di filmati di 154 telecamere pubbliche e private in 11 Comuni della zona e di controlli su milioni di record telefonici. A Crisopulli viene contestato di avere commissionato il furto dell’auto usata per arrivare sul luogo del delitto, di essere presente nella cella telefonica di Carugo al momento dell’agguato e di essersi allontanato con la sua auto, sulla quale sono state trovate tracce di polvere da sparo. Crisopulli avrebbe seguito l’auto rapinata alla vittima, condotta da un complice non identificato, e l’avrebbe bruciata a Paderno Dugnano, dove è stato rilevato il segnale del suo cellulare. La svolta dell’indagine la si è avuta nel dicembre scorso, quando furono arrestati gli autori del furto della Fiat Uno ritrovata a Carugo e usata dagli assassini per arrivare sul luogo del delitto. Furono loro a indicare in Crisopulli colui che aveva ordinato il furto.

Il procuratore Nicola Piacente e il pm Pasquale Addesso hanno parlato di “tappa importante” dell’indagine ma non certo di una sua conclusione. Da identificare il complice o i complici che hanno preso parte all’agguato, il mandante o i mandanti del delitto e soprattutto il movente, che secondo gli inquirenti “non sarebbe legato alla droga”, ambito di attività di Crisopulli. Molteni era stato ucciso dopo essere stato vittima di atti intimidatori, contro la casa e il suo studio professionale.

Separato dalla moglie con qualche strascico legale, un figlio, Molteni era titolare dello studio ‘Molteni Alfio Vittorio, Interiors & Industrial Design’ di Mariano Comense e aveva legami di affari con il Medio Oriente e con personaggi russi con casa sul lago di Como. A Dubai lavorava per la società “Il Grande”, specializzata in design di interni per ambienti di lusso con sede in un grattacielo nella “business bay” che sul suo sito Internet vanta lavori in hotel esclusivi quali il Park Hyatt e il The Pearl. Per i russi avrebbe arredato dimore lussuose sul Lario, come tanti altri studi professionali del comasco.