Nuovo cd della cantastorie Prestia a Roma per la festa delle donne

Francesca Prestia Nuovo CdLa cantastorie Francesca Prestia presenta il suo nuovo Cd nella ricorrenza delle festa delle donne: 13 brani dedicati alle donne che hanno vissuto una vita coraggiosa, con un nuovo video che dà il titolo al suo lavoro discografico, Mare Nostrum. L’evento si svolgerà a Roma al Centro Studi della Cappella Orsini a Campo de’ Fiori. L’inizio è previsto alle ore 21.

Il mar Mediterraneo culla delle civiltà, teatro di speranze e disperazione, luogo di incontro e di scontro, fonte di un sentimento che si perde lontano, all’origine delle civiltà, dei miti, delle religioni, della filosofia e della “virtute e conoscenza” di Ulisse. Tornano alla mente le parole di Fernad Braudel, che nella sua opera Il Mediterraneo, in quel lontano-vicino 1985, affermava che la storia “non è altro che una continua serie di interrogativi rivolti al passato in nome dei problemi e delle curiosità – nonché delle inquietudini e delle angosce – del presente che ci circonda e che ci assedia” e che “più di ogni altro universo umano ne è prova il Mediterraneo, che ancora si racconta e si rivive senza posa”. E alla domanda che “cos’è il Mediterraneo?” lo storico francese risponde che è “mille cose insieme”: “non un paesaggio, ma innumerevoli paesaggi. Non un mare, ma un susseguirsi di mari. Non una civiltà, ma una serie di civiltà accatastate le une sulle altre”.

Adesso il Mediterraneo è diventato non più il mare delle civiltà, ma quello dell’angoscia e della morte. È il mare in cui la battaglia tra la morte e la vita non hanno più confine. Ed è proprio in questo confine dove l’uomo può perdere o conquistare la sua umanità, che la cantastorie calabrese Francesca Prestia ricerca i sentimenti dimenticati per raccontare il dolore, la sofferenza, i desideri e le emozioni che le donne hanno vissuto. Tutto questo significa il nuovo Cd che porta il nome latino del Mediterraneo, “Mare Nostrum”. L’evento si svolgerà a Roma al Centro Studi della Cappella Orsini a Campo de’ Fiori, per la ricorrenza della festa delle donne, con inizio alle ore 21.

Nel suo nuovo lavoro presenterà 13 brani dedicate alle donne coraggiose, che si sono ribellate. Per loro il Mediterraneo ritorna a rappresentare il sogno, la speranza, la culla in cui si sono incrociate tante esperienze, rievocate nel nuovo video. Il Mare Nostrum unisce le storie di queste donne che hanno lottato per riscattarsi dal loro tragico destino, segnato dalla condizione sociale in cui sono nate e cresciute, come Lea Garofalo, uccisa e bruciata dal proprio compagno o la donna migrante etiope che ricostruisce la propria vita approdando sulle coste calabresi, cantata nell’omonimo brano che dà il titolo al Cd, simbolo delle tante donne e delle tante madri che vogliono dare un altro futuro ai loro figli, fuggendo dalle violenze, dalle guerra e dall’atroce pensiero di dover vivere nella paura di essere uccise. Sono le donne cantate dai poeti, dai letterati, come Melusina di Corrado Alvaro. Sono tante vicende di donne che si ribellano, che vogliono gridare il desiderio sconfinato di libertà.

Ma sono anche tredici donne e altrettante storie che hanno segnato il cammino di questa straordinaria artista calabrese, che riprendendo una tradizione antica, ma ispirata dall’esperienza di Rosa Balestrieri, sono ormai diversi anni che la sua ricerca attraversa l’anima delle donne, quello degli idiomi locali e quella della sua terra. Un itinerario che nell’ultima edizione di Musicultura (21 giugno del 2015) sul palco dello Sferisterio di Macerata, l’ha vista protagonista accanto al cantautore Roberto Vecchioni, il quale ha voluto interpretare “I Agàpi, pirìa tu Thiù!” (L’amore, vampa di Dio) un brano musicato e cantato dalla cantastorie, tratto dal “Cantico dei cantici” e tradotto in grecanico (il greco di Calabria, le cui radici affondano nella Magna Grecia) dal poeta Salvino Nucera. Ma tanti sono stati i viaggi e gli approdi di Francesca Prestia percorrendo le rotte del Mare Nostrum, cantando e raccontando l’anima straziata e radiosa delle donne e delle genti, una “epica” avventura ed una forte vocazione e passione, ispirate dalle mitiche “muse” sulle corde dell’arte più antica, che coniuga musica, poesia, canto, racconto, tradizione e storia.