Milano, un senzatetto su 2 risiede altrove, 1 su 3 non ha residenza

A Milano un senzatetto accolto su due è residente altrove, in Lombardia (8%) o in altre regioni d’Italia (14%). Un senzatetto accolto su tre (33%) non ha più una residenza, tolta in alcuni casi proprio dal comune di appartenenza. Grazie alle rete di strutture e di servizi di accoglienza, dai dormitori ai centri diurni, dalle mense per i poveri alle docce, agli ambulatori medici, Milano è per molte di queste persone l’unica opportunità per sopravvivere, l’unico luogo dove trovare servizi di prima necessità. Insieme a quelli che hanno la residenza entro il confine comunale (l’altro 50 per cento), i senzatetto costituiscono una popolazione complessiva che oscilla tra i 2.500 e i 3.100 a seconda dei diversi periodi dell’anno. Si tratta nella quasi totalità di uomini (90%), il 61% celibi, il 28% coniugati, il 10% tra divorziati e separati. Le donne sono il 10% e tra loro il 32% sono separate o divorziate, mentre il 15% sono vedove. Più della metà dei senzatetto presenti a Milano ha tra i 40 e i 59 anni con una percentuale di quasi il 20% tra i 19 e i 29 anni. Il 30% dei senzatetto è di nazionalità italiana. L’85% non ha alcuna fonte di reddito. Il 16% è in difficoltà con il rinnovo del permesso di soggiorno perché ha perso il lavoro. I dati e i profili delle persone emergono dall’ultimo report realizzato dal Centro Aiuto Stazione Centrale di via Ferrante Aporti che ha registrato le presenze dalla metà dello scorso novembre (data di avvio del piano che aumenta e rafforza le azioni per i senzatetto) a oggi.

Gli operatori del Casc, la cosiddetta “porta di ingresso” a tutti i servizi per i senzatetto, aperta nel periodo invernale ogni giorno fino a mezzanotte, hanno realizzato due guide dal titolo “Milano che accoglie”. La prima di 29 pagine e con titoli in 12 lingue è destinata ai senzatetto e contiene un elenco completo di 102 servizi (mense, guardaroba, docce, deposito bagagli, visite mediche, assistenza legale, centri per il lavoro, ospedali e biblioteche) con indirizzi, numeri di telefono, orari e modalità di accesso per ricevere un aiuto in caso di necessità. La seconda guida di 125 pagine contiene l’indicazione delle 108  strutture di accoglienza del territorio milanese principalmente destinata agli operatori e a  tutti coloro, moltissimi tra i volontari e i cittadini attivi, che hanno chiesto di poter dare una mano.  Entrambe le pubblicazioni sono scaricabili anche dal sito del Comune nella sezione “per il sociale – pubblicazioni”.

“Sappiamo da qualche anno – spiega l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino – che la maggior parte dei senzatetto che si incontrano a Milano non sono residenti nel nostro Comune, ma vengono da altre città della Lombardia e da altre Regioni attirati dal sistema di servizi che la città offre a chi ha bisogno di aiuto. Sappiamo però altrettanto bene che nulla si è mai mosso al di fuori di Milano per cambiare questa situazione. Milano continuerà ad essere una città accogliente come lo è stata finora e come le pubblicazioni presentate oggi ben raccontano. Chiediamo però ancora una volta al Governo e soprattutto a Regione Lombardia, che finora si è sempre disinteressata, di intervenire concretamente mettendo risorse e strumenti per aiutare i senzatetto ad uscire dalla propria condizione di emarginazione. Chiediamo che Milano, con i suoi operatori e i suoi volontari non sia lasciata sola”.

Dal 2011 ad oggi il comune di Milano ha investito circa 6 milioni di euro per affrontare ogni anno l’emergenza senzatetto nei mesi più freddi dell’anno (da metà novembre a fine marzo) e dare un posto nei ricoveri a tutti. Nel 2012 il Comune ha iniziato a mettere a disposizione il doppio dei posti letto passando dai 1.248 del 2010 ai 2.020 del 2011 e salendo a 2.504 del 2012. Dal 2013 l’offerta di posti letto è di 2.700 posti, più del doppio rispetto al 2010. Per l’ospitalità, oltre ai centri permanenti come Casa Jannacci (ristrutturata nel 2012), sono state recuperate strutture inutilizzate (ex scuole di Aldini e Mambretti, ex Cdd Zoia), beni confiscati alla mafia (ex discoteca dell’Ortomercato e Cascina di Chiaravalle), beni in attesa di essere assegnati con bando (viale Toscana, via Pollini) e sono stati riaperti luoghi precedentemente ritenuti non necessari come il mezzanino del metrò della Stazione Centrale, utilissimo invece per accogliere chi non vuole o non se la sente di andare in un ricovero al chiuso. L’Amministrazione comunale fin dal 2012 ha deciso di riaprire il mezzanino come soluzione emergenziale allestendolo con brandine per non far dormire per terra nessuno. Attualmentearriva ad ospitare circa 150 persone per notte.

Insieme ai posti letto il Comune, grazie alla rete composta da Terzo settore e mondo del volontariato, ha messo in campo 4 unità mobili sui mezzi pubblici delle linee più sensibili (filoviaria 90/91, bus 56 e tram 2), 16 unità mobili notturne, 2 unità mobili sanitarie e 8 centri diurni con 520 posti. Proprio l’attività di questi ultimi è stata potenziata con l’apporto di nuove risorse (circa 100.000 euro quest’anno): in particolare su segnalazione del Centro Aiuto è stata rafforzata l’accoglienza di persone in situazione di grave vulnerabilità presso “Casa Alba” (centro femminile nuovo convenzionato) di via Ettore Ponti, presso il centro di Ronda della Carità che segue più da vicino i senza fissa dimora, con programmi individuali, e il centro Cardinal Ferrari che accoglie anziani dai 60 anni in su.

Il Centro Aiuto Stazione Centrale tra le varie attività ha realizzato un corso di formazione e aggiornamento per enti che operano a favore di senzatetto e che fanno parte della rete attiva con il Comune. Pur valorizzando la missione di ogni singolo ente o servizio, lo scopo del corso è stato quello di condividere una visione comune sulle modalità di intervento.

Al corso di formazione hanno partecipato:

– Associazione City Angels;

-Fondazione Progetto Arca;

– Fondazione Fratelli Di San Francesco;

– Croce Rossa con i suoi 11 comitati locali;

– Associazione Ronda della Carità e Solidarietà;

– Sos Milano Associazione Volontaria;

– Milano in Azione -Associazione Divina Misericordia;

– Frati Cappuccini;

– Associazione Papa Giovanni XXIII;

– Fondazione Isacchi Samaja;

– Comunità Di Sant’Egidio;

– Fondazione Cisom/Smom;

– Associazione Voci;

– Associazione Anime Bisognose;

– Fondazione Somaschi;

– Confraternita di Misericordia;

– Caritas Ambrosiana.