Milano, Pisapia: “Insieme per progettare il futuro dei nostri nidi e scuole dell’infanzia”

“Sono 33.000 i bambini che frequentano ogni giorno i nidi e le scuole dell’infanzia di Milano ed è proprio a tutti loro e alle persone che se ne prendono cura che sono dedicati questi tre giorni di incontri. Il senso del nostro impegno come Amministrazione nei servizi all’infanzia è quello di salvaguardare la centralità dell’educazione e mettere a disposizione strumenti, risorse e occasioni per facilitare il lavoro degli insegnanti. È per questo che, in un momento chiave di cambiamento come quello che sta attraversando la scuola italiana, ci ritroviamo insieme per progettare il futuro delle nostre strutture, dando la parola ai loro protagonisti, i bambini e gli educatori”. Lo ha affermato il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia intervenendo all’apertura del convegno organizzato dal Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia in collaborazione con l’Università di Milano-Bicocca e l’assessorato all’Educazione e Istruzione del Comune di Milano. “È ormai più che dimostrato – e i risultati della ricerca ‘Care’ presentati oggi lo confermano – che i primi sei anni di vita dei bimbi sono cruciali per lo sviluppo emotivo, interpersonale e dell’apprendimento. La scuola ha in questo percorso di crescita un ruolo fondamentale e investire su questi anni significa investire sul futuro del nostro Paese. Le riflessioni che si faranno in questi tre giorni saranno dunque determinanti per creare una consapevolezza rinnovata e diffusa sulla centralità della scuola”, ha concluso il Sindaco. La ricerca Care, importante progetto Europeo guidato da un team olandese dell’Università di Utrecht e nato per supervisionare i servizi all’infanzia e garantirne la qualità, mette in evidenza le competenze trasversali che i bambini dovrebbe acquisire durante il percorso prescolastico da 0 a 6 anni. Tra queste, quelle ritenute più importanti da insegnanti e genitori sono le competenze interpersonali (rispettare gli adulti e i pari, le regole, le idee e gli interessi degli altri), quelle emotive (comunicare e regolare le emozioni e provare empatia) e gli atteggiamenti positivi nell’apprendimento (apertura al nuovo, perseveranza e fiducia in se stessi). In Italia la ricerca è stata condotta su un campione di 973 insegnanti e 1.471 genitori tra i 37 e i 45 anni.