Come costruire un piano industriale per il Sud?

Qual è la strategia vincente per collocare istituzioni, imprese e banche in un unico sistema? E come possono le banche essere parte dei business imprenditoriali? Tre macro domande che tracciano il file rouge del dibattito tenutosi oggi a Melfi, durante l’evento “PIS – Piano industriale per il Sud”, organizzato dal Comitato Piccola Industria di Confindustria Basilicata, e a cui ha dato risposto un qualificato parterre di relatori: Gabriella Megale – vicepresidente Confindustria Basilicata, Lorenzo Pagliuca – presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Basilicata, Michele Somma – presidente di Confindustria Basilicata, Marcello Pittella – presidente Regione Basilicata, Antonio Bernardo – autorità di gestione Po Fesr Regione Basilicata, Elena Goitini – direttore regionale Sud Unicredit, Francesco Guido – direttore regionale Sud Intesa Sanpaolo, Paolo Laguardia – coordinatore Pensiamo Basilicata, Antonio Luongo – presidente ABI Basilicata, Giampiero Maruggi – amministratore unico Sviluppo Basilicata, Vincenzo Boccia – presidente Comitato tecnico Credito e Finanza Confindustria e tra i candidati alla nuova presidenza dell’Associazione, Andrea Bolla – presidente Comitato tecnico Fisco Confindustria e Pasquale Lorusso – vicepresidente Confindustria Basilicata. Le risposte emerse durante il dibattito non hanno rappresentato punti di arrivo ma stimoli per proposte e progetti mirati a dare il giusto riconoscimento alle aree industriali della Basilicata, perché è lì che possono concentrarsi gli investimenti, è da lì che può “ripartire” quello sviluppo che funga da attrattore per opere infrastrutturali. «Piano industriale per il Sud – ha detto Lorenzo Pagliuca, presidente Piccola Industria di Confindustria Basilicata – significa rendere gli attori del sistema produttivo consapevoli dell’esistenza di soluzioni “a chilometro zero” per favorire la competitività delle imprese: il pubblico e il privato devono dialogare tra loro, le aziende essere all’interno di un sistema di reti orizzontale, in cui cioè condividere “alla pari” i progetti, e tutti devono essere reciprocamente fruitori dei benefici derivanti delle attività realizzate. In altri termini – spiega Pagliuca – bisognerebbe tornare al project financing, il cui più grande esempio di applicazione è stato la realizzazione del tunnel della Manica: è un’operazione economico-finanziaria con cui un ente pubblico realizza un’opera affidandola, con apposita procedura di gara, a un privato, che potrà ricorrere al mercato finanziario per ottenere parte delle risorse necessarie alla fase esecutiva del progetto. Il privato potrà recuperare il denaro dagli introiti del flusso di cassa derivante dai proventi dell’opera. Uno strumento che vede quindi lavorare sinergicamente istituzioni, imprese e banche, condividendo rischi e risultati». «Sono sopravvissute alla crisi – ha detto Michele Somma, presidente di Confindustria Basilicata – le imprese che hanno attuato un cambio di paradigma: compensare il calo della domanda interna con l’internazionalizzazione e la propensione a innovare. Un nuovo paradigma che ha portato a un cambio di passo, visibile nei percorsi di cooperazione tra Pubblica Amministrazione e associazioni datoriali e nei nuovi strumenti offerti alle imprese. Faccio, per esempio riferimento ai Pacchetti integrati di agevolazione (Pia), che hanno consentito alle imprese di tornare a investire, con la volontà di essere più solide e competitive, avendo un supporto agli investimenti. Adesso, dobbiamo ritrovare il coraggio di investire: dobbiamo tornare ad avere fiducia nel futuro, partendo dalla consapevolezza che, lavorando assieme e in rete, si possono accorciare le distanze che separano il mezzogiorno dal resto dell’Italia». Le conclusioni dell’evento sono state tirate da Pasquale Lorusso, Andrea Bolla e Vincenzo Boccia che, citando una frase di Pirandello, ha sintetizzato i frutti raccolti oggi:«È molto più facile essere un eroe che un galantuomo. Eroi si può essere ogni tanto, galantuomo sempre. Questa citazione pirandelliana – ha detto Boccia – può diventare il “mantra” degli imprenditori del Mezzogiorno: qui non ci sono solo eroi ma galantuomini che lavorano e fanno delle scelte, anche rischiose, per costruire il futuro. Oggi – conclude – con Confindustria Basilicata abbiamo gettato le fondamenta per un nuovo modello, in cui la Basilicata sia un centro responsabile d’impresa, tra l’Europa e il Mezzogiorno, e dove possano esserci le ricadute degli investimenti nazionali». L’evento di oggi ha rappresentato il primo di una serie di appuntamenti che si terranno nei prossimi mesi nelle aree industriali della Basilicata, per costruire la rete di idee e soluzioni che faranno “ripartire” le imprese nel Mezzogiorno.