Solza, oltre a don Diego Rota arrestati il vigile Egidio Bosio di Boltiere e il mister Cristian Zilli di Treviglio

L’inchiesta della Procura di Brescia ha portata alla luce un giro di prostituzione minorile con nomi eccellenti finiti agli arresti. Oltre a don Diego Rota, parroco di Solza, arrestati un agente di polizia locale in servizio a Boltiere e un allenatore di Treviglio, in quanto indagati nella maxi inchiesta della Procura di Brescia che coinvolge 10 persone, tutte accusate di prostituzione minorile aggravata con adescamento di minori attraverso internet.

L’agente di polizia locale è Egidio Bosio, originario di Milano, ex guardia giurata, ha 53 anni e coordina la polizia locale di Boltiere e in forma associata i comuni di Premolo, Parre, Gorno e Oneta, di cui il paese della Bassa capofila.

Don Diego Rota

Gli inquirenti avrebbero già provveduto a sequestrare telefono e computer dell’uomo, che non è sposato, e si troverebbe ora ai domiciliari nella sua abitazione.

Così come l’allenatore di calcio, Cristian Zilli, 42 anni, che invece è sposato e risiede a Treviglio, dove allena la squadra degli allievi classe 1999, del settore giovanile dell’Acos.

I loro arresti rientrano in un’inchiesta avviata dai Carabinieri di Brescia che vede coinvolte altre 10 persone, nelle province di Bergamo, Brescia, Monza, Pavia e Parma, tra loro anche un allenatore di calcio bergamasco e don Diego Rota, parroco di Solza. Gli arrestati pare non si conoscessero tra di loro, ma frequentavano gli stessi ragazzini. Indagate anche una ventina di persone.

L’inchiesta è partita nell’agosto del 2015, coordinata dal pubblico ministero Ambrogio Cassiani, dalla segnalazione della madre di un sedicenne bresciano, che aveva scovato alcuni sms sul telefono cellulare del figlio, in cui si parlava di sesso con persone maggiorenni.

Lo stesso ragazzino ha poi ammesso e fatto il nome di alcuni amici che come lui avevano intrapreso relazioni con adulti conosciuti in chat. Tra gli undici arrestati – tutti ai domiciliari – c’è anche Claudio Tonoli, un bresciano di 56 anni arrestato già nelle scorse settimane dalla polizia locale di Montichiari perché, affetto da Hiv, chiedeva di consumare rapporti sessuali non protetti.

Secondo chi indaga quattro ragazzini tra i 16 e i 17 anni (tre italiani e un ucraino) organizzavano, attraverso un sito social in cui si fingevano maggiorenni, incontri sessuali a pagamento (con soldi, dai 20 ai 100 euro, o regali come orologi e abiti) con adulti consapevoli della minore età dei ragazzi.

I rapporti sessuali, almeno un centinaio quelli finiti nell’inchiesta, avvenivano spesso in auto nei parcheggi, come quello del cimitero di Bergamo o quello sotterraneo dell’Iper, ma a volte anche nelle abitazioni dei clienti indagati.