“La ricerca della forma. Il genio di Sergio Musmeci”

Teatro Stabile gremito per l’anteprima potentina del documentario “La ricerca della forma. Il genio di Sergio Musmeci”, presentato nei giorni scorsi al MAXXI di Roma. Prodotto da Effenove, start up della cinematografia nata con l’avviso #bandoallacrisi della Lucana Film Commission, è dedicato all’ingegnere romano impegnato per una vita nella ricerca sul minimo strutturale e che, con il Ponte sul Basento a Potenza, negli anni ’70, riuscì a concretizzare studi e sperimentazioni in un’opera di grande ingegno. Quella che nel 2003 divenne la prima opera infrastrutturale ad essere vincolata come opera d’arte. Il documentario di Effenove (soggetto di Sara Lorusso e Michele Scioscia, regia di Vania Cauzillo) è stato realizzato in collaborazione con il Museo nazionale delle arti del XXI secolo e si avvale del sostegno del Consiglio nazionale degli ingegneri, di Ordine e Fondazione degli ingegneri di Potenza, del Consorzio Asi di Potenza. Della durata di una trentina di minuti, si compone di contributi di computer grafica sulle teorie di Musmeci, materiale biografico inedito, testimonianze del figlio e del fratello, di autorevoli docenti di urbanistica e architettura. Il MAXXI ha reso disponibili, per lo studio e la riproduzione digitale, importanti materiali biografici dell’archivio Musmeci che è parte della collezione stessa del museo. La linea narrativa scorre attraverso la voce originale dell’ingegnere, tratta da un’intervista del 1978 e realizzata dal professore statunitense Charles Kahn. Le musiche originali sono state composte dagli allievi della Scuola di Musica elettronica e applicata del Conservatorio di Musica Duni di Matera/MaterElettrica. “E’ riuscita bene l’azione lanciata in via sperimentale dalle Regione d’intesa con la Lucana Film Commission, attraverso il bando finalizzato a concedere aiuti al settore cinematografico”. Lo ha detto Patrizia Minardi, dirigente dell’Ufficio sistemi culturali e turistici della Regione Basilicata, sottolineando che “se un risultato si tira sempre partendo inevitabilmente dai dati matematici ed economici, è anche vero che l’entusiasmo è senza dubbio un importante indicatore. Un cambiamento culturale in Basilicata è già in atto se pensiamo di poter contare su sempre più giovani di talento che abbiano energia e passione per raccontare la tradizione, le radici, l’identità attraverso i loro occhi, le loro sensibilità. E lo fanno, anche, con un certo spessore culturale. Il sostegno alle start up dell’audiovisivo – ha concluso Minardi – proseguirà per sostenere ancora le idee più brillanti che i giovani lucani sapranno sprigionare”. “Ai giovani che si incamminavano sulla strada del racconto per immagini, Ettore Scola raccomandava di tendere al miracolo, se si voleva arrivare ad ottenere un risultato valido”. Citando il compianto maestro del Cinema il presidente della Lucana Film Commission, Paride Leporace, ha evidenziato come questa raccomandazione non sia sfuggita evidentemente ai ragazzi di Effenove. “Posso dire – ha aggiunto Leporace – che abbiamo davanti un signor documentario come ha d’altronde testimoniato la stessa presenza MAXXI e l’attenzione di intere pagine sulla stampa. C’è grande soddisfazione per il percorso fin qui compiuto. E’ stato come un grande laboratorio creativo in cui non è mancato il puntiglio femminile, la scrupolosità per ogni dettaglio. L’asse di sviluppo del presente e del futuro sta nell’azione di sostegno ai talenti creativi: non un bancomat per le grandi produzioni, ma – ha concluso il Direttore di LFC – utile strumento per far emergere le intuizioni più valide. Sono convinto che è questo il futuro della Basilicata 2019”. Un ponte fatto di curve e linee complesse costituito da una membrana in cemento armato di 30 centimetri, lunga 300 metri e larga 16. Quattro campate sottili che scavalcano il fiume, la ferrovia e strade cittadine; ed in più, con un camminamento interno. Il cantiere per la realizzazione del Ponte sul Basento rappresentò una sfida per il progettista e, allo stesso tempo, anche per un’intera comunità. Decisamente un cantiere “fuori misura, per quel tempo”. Nel rimarcare l’imponenza di quella sfida il Sindaco di Potenza, Dario De Luca, ha sottolineato che “senza dubbio è sempre stato considerato un’opera di ingegneria all’avanguardia. Il valore è nell’unicità che il genio di Musmeci seppe esprimere in quel contesto, tirando forma e sostanza dalle sue formule matematiche. Attenzione e apprezzamento non sono mai mancati nei confronti di quest’opera, ma il documentario ha il merito di riportarla in luce in una maniera del tutto innovativa, come non era mai stato fatto prima. E’ un vero gioiello – ha concluso De Luca – da porre ancor di più all’attenzione del territorio e dei turisti”. A margine della proiezione, oltre ai figli di Musmeci, Mario e Paolo, sono intervenuti anche Egidio Comodo, presidente dell’Ordine degli ingegneri della Provincia di Potenza, e Michele Lapenna in rappresentanza del Consiglio nazionale degli ingegneri. Nell’evidenziare che “il Ponte Mumseci è sempre stato un simbolo per l’intera categoria professionale”, non hanno mancato di sottolineare che “il documentario è anche la dimostrazione della necessità di apportare all’opera gli adeguati interventi di manutenzione di cui necessita”.