Firenze, intitolata a Stefano Borgonovo la via davanti allo stadio delle Due Strade

È stata intitolata a Stefano Borgonovo la via davanti all’impianto sportivo delle Due Strade che va da via Leonardo Ximenes a via Accursio in Oltrarno. Ad Armando Segato viene intitolato il largo all’angolo tra la nuova via Borgonovo e via Accursio. Per lo stadio delle Due Strade viene confermata l’intitolazione a Gino Bozzi, nel tempo confusa con la denominazione ‘Bruno Buozzi’. Lo ha deciso la giunta dando il via libera alla delibera presentata dall’assessore allo Sport e alla Toponomastica Andrea Vannucci. “E’ una giornata importante per gli sportivi e per tutti i fiorentini – ha detto Vannucci – Un’occasione per ribadire in modo forte e concreto l’amore di questa città per due grandi campioni che hanno fatto la storia sportiva di Firenze e per un grande partigiano. Una delle pagine più belle che ho contribuito a scrivere da quando faccio parte di questa giunta, perché consente di restituire alla memoria di due grandi uomini un pezzo del sogno che ci hanno regalato. Esempi dentro e fuori dal campo per la passione, l’impegno e la lotta contro una malattia terribile come la Sla. Abbiamo voluto che i loro nomi fossero scritti in un’area a forte vocazione sportiva come quella delle Due Strade, che vogliamo promuovere e valorizzare anche così”. Stefano Borgonovo, nato a Giussano il 17 marzo 1964, è morto il 27 giugno 2013 stremato dalla Sla contro cui ha combattuto una battaglia personale e pubblica. Fiorentino d’adozione, Borgonovo è entrato nella storia della Fiorentina per il coraggio, la passione e l’attaccamento alla maglia viola che ha indossato nelle stagioni 1988/89, 1990/91 e 1991/92. Armando Segato, nato a Vicenza il 3 maggio 1930, è morto a Firenze il 19 febbraio 1973 di Sla, per la prima volta diagnosticata a un ex calciatore professionista. È stato uno dei grandi protagonisti dello scudetto vinto dalla Fiorentina nel campionato 1955/56. Gino Bozzi, partigiano, è nato a Firenze il 22 ottobre 1905 e morto il 4 gennaio 1944 a Pistoia dopo le ferite subite dai fascisti alla periferia della città.