Nasce “Crowd4school”, la piattaforma di crowdfunding e crowdsourcing sostenuta dal Comune di Bari

L’assessorato alle Politiche educative e giovanili del Comune di Bari sostiene il progetto sperimentale “Crowd4school” ideato con l’Istituto di istruzione secondaria superiore “Gorjux-Tridente-Vivante” per promuovere la collaborazione della comunità territoriale a sostegno dei progetti scolastici, con l’obiettivo di proporre idee e progetti, raccogliere fondi, condividere spazi e competenze. Il progetto utilizza una piattaforma dedicata alla promozione di campagne di comunicazione e progetti scolastici attraverso il crowdfunding http://schoolraising.it/, e si contano già diverse esperienze di successo, come quella dell’Istituto Fermi di Mantova che, grazie al crowdfunding, è riuscito a ristrutturare e dotare di nuove tecnologie un’intera ala dell’edificio scolastico. L’istituto Gorjux di Bari con “Crowd4school” intende aprire la scuola alla comunità, territoriale e virtuale, promuovere una nuova responsabilità sociale condivisa, responsabilizzare gli studenti all’uso intelligente delle tecnologie e dei social media per mettere a punto strategie di comunicazione creativa, stimolare la collaborazione dei genitori e degli studenti e dare valore alla partecipazione di tutti i cittadini alle progettualità della scuola. “Crowd4school” ha già uno spazio dedicato su schoolraising.it (http://schoolraising.it/crowd4school/#crowd4school_03), una vetrina aperta sul panorama nazionale e internazionale per promuovere l’esperienza pilota nella città di Bari. Nei primi incontri con le consulenti del progetto, Marcella Loporchio e Lucia Abbinante, gli studenti hanno già espresso alcune idee progettuali, tra cui la possibilità di creare un gruppo di studenti denominato “Gorjoux eventi” responsabile della gestione e dell’utilizzo delle strutture scolastiche esistenti – la sala convegni, la biblioteca e le strutture sportive – anche da parte dei ragazzi. Tra le iniziative proposte c’è quella di trasformare la ex casa del custode in un bed and breakfast e il progetto che consentirebbe agli studenti appassionati di calcio e management sportivo di visitare e conoscere i più grandi stadi europei. Il crowdfunding potrebbe consentire inoltre agli studenti di promuovere campagne di raccolta fondi per l’acquisto di strumenti informatici, tra cui le LIM, e per rafforzare la componente digitale dell’istituto. Il progetto prevede una prima fase di sensibilizzazione e formazione sulla materia, necessaria per dare ai ragazzi gli strumenti per concretizzare le loro idee, rafforzarne le capacità comunicative e le competenze. L’idea è quella che si possa coinvolgere tanto le persone e le imprese più vicine quanto quelle remote, ad interessarsi alle progettualità e ai bisogni degli studenti del Gorjoux. Successivamente il progetto potrà diventare “modello di riferimento” da diffondere in altri istituti scolastici cittadini nel nuovo anno scolastico 2016/2017. “Abbiamo sostenuto fortemente questo progetto – commenta Paola Romano – perché crediamo che rappresenti un’azione innovativa per il mondo della scuola e che possa offrire agli studenti una prospettiva interessante anche in un’ottica accupazionale futura. Vogliamo dare spazio alle idee dei ragazzi per migliorare la loro scuola, fare esperienze di attivazione sociale e responsabilità creando occasioni di professionalizzazione e sfruttando le opportunità del web su circuiti nazionali già attivi come schoolraising. Partiamo dal Gorjoux per aprire poi l’esperienza alle altre scuole che vorranno partecipare , in modo da avere uno spazio virtuale per condividere e sostenere tutti i migliori progetti che nascono nelle scuole baresi. Crowd4school aiuta i ragazzi a trasformare le loro idee e i loro sogni in progetti sostenuti da finanziamenti della comunità, reale e virtuale”. “Crowd4school ci consentirà di mettere in campo le competenze e i progetti dei nostri ragazzi – dichiara Giuseppina Lotito, preside dell’istituto Gorjoux -. Questo è un progetto ad alta valenza formativa, che ci permetterà di rafforzare i diversi profili professionali degli studenti insegnando loro a lavorare in gruppo e sviluppando quelle softskill che saranno fondamentali per il loro futuro, una volta usciti dal mondo della scuola”.