Bologna, Turrita d’Argento al drammaturgo e regista Gianfranco Rimondi

Mercoledì 3 febbraio alle 16,30, in sala Rossa a Palazzo d’Accursio, il Sindaco Virginio Merola consegnerà la Turrita d’argento al drammaturgo e regista Gianfranco Rimondi. La Turrita d’Argento è il riconoscimento che il Comune di Bologna riserva alle personalità non bolognesi che si distinguono per l’eccellenza nelle arti, nella scienza, nella cultura. Di seguito le motivazioni del riconoscimento: “Gianfranco Rimondi, drammaturgo, regista, critico teatrale. Una vita dedicata al Teatro. Nato a Bologna nel 1938, i suoi primi lavori esordiscono nel 1961 al teatro La Ribalta con la compagnia ‘Teatro sperimentale città di Bologna’. Nel 1963 è assistente-regista con Giorgio Strehler. Fonda nel 1969 il ‘Teatro Evento’, prima compagnia sociale, con un repertorio basato su testi da lui scritti e diretti. Ricordiamo tra questi ‘E tuttavia sempre giochi’ (1969), ‘E il presente vivo, rabbioso’ (1970), ‘L’ultima favola’ (1970), ‘La lunghissima e preziosa morte di un Commediante – Lucio Anneo Seneca’ (1971), ‘Contaminazione per Rosa Luxemburg’ (1971), ‘Il parco della Luna’ (1972), ‘Ipotesi per una messa in scena della Tempesta di W. Shakespeare’ (1973), ‘L’eroica e fantastica operetta di via del Pratello’ (1974), ‘La rabbia della terra’ (1975), ‘L’impresa’ (1977). ‘Il parco della Luna’. I suoi testi hanno riscontrato un grande consenso del pubblico, anche nelle rappresentazioni svoltesi in tutta Italia e nelle tournée all’estero. Nel 1977 lascia il Teatro Evento e diventa direttore del laboratorio teatrale regionale dell’ATER-ERT. Insegna recitazione alla Scuola di Teatro di Bologna fino al 1980; poi recitazione e regia alla Accademia Antoniana di Arte Drammatica di Bologna fino al 2000. Collabora come regista per la RAI per numerose commedie e sceneggiati radio-televisivi. Dal 1969 al 1991 affianca la sua attività teatrale con quella di critico sulle pagine dell’Unità. Nella stagione 1993-94, con Marina Pitta (attrice) e Salvo Nicotra (musicista) fonda la Compagnia Teatrale – Associazione Culturale ‘Teatro dei Dispersi’, all’interno della quale continua la sua attività di regista e drammaturgo. Nel 1994 presso il Carcere di Bologna ‘La Dozza’, con un gruppo di giovani detenuti-tossicodipendenti, è regista-drammaturgo per la messa in scena di uno spettacolo scritto e recitato dagli stessi ragazzi-detenuti. Nel 1996, in qualità di drammaturgo e regista, conduce numerosi stages di perfezionamento per giovani allievi diplomati alla scuola di teatro; nel mese di ottobre fonda ‘Accademia 96 – studio e pratica teatrale’, con Marina Pitta, Salvo Nicotra e Teresa Martignoni. Qui insegna e cura, come regista, le messe in scena prodotte dal Laboratorio. Gestisce il Teatro Due Madonne per sette anni, promuovendo spettacoli e incontri sulla drammaturgia contemporanea, ospitando alcuni tra i più interessanti drammaturghi emergenti tra i quali anche il Premio Nobel per la letteratura Gao Xing Jian. Nel 1999 con gli allievi del Liceo Fermi e del Liceo Minghetti realizza e produce 2 radiodrammi scritti dagli studenti, in collaborazione con Radio Città del Capo. Numerosi sono i riconoscimenti che Gianfranco Rimondi ha ottenuto nella sua attività. Tra questi si ricordano: il premio UNICEF-teatro di Roma, la prima edizione del ‘Premio Teatrale Giuseppe Fava’, il primo premio ‘Luigi Antonelli’, il primo premio Anticoli Corrado, il ‘Premio Amici del Teatro della città di Locarno’, il Premio SIAD Calcante. Gianfranco Rimondi è un drammaturgo impegnato nel teatro politico e sociale: molti dei suoi primi lavori nascono da ricerche sul territorio di Bologna e della Regione. Basti pensare alla pluri-rappresentata e premiata ‘Operetta di via del Pratello’ o al lavoro sulla cultura contadina emiliana ‘La rabbia della terra’. La sua poetica esistenziale è lucida e precisa e non lascia spazio a falsi infingimenti: terribile è la nostra condizione di uomini, incapaci come siamo di infrangere barriere dettate da un destino predeterminato. Un universo privo di ideali ci circonda ed in esso viviamo. Un autore che vive della società e della storia e nella società e nella storia. Alla sua preziosa opera, in una lunga e prestigiosa carriera spesa interamente per il Teatro, vanno la stima e la gratitudine del Sindaco e dell’Amministrazione comunale di Bologna che gli conferisce la Turrita D’Argento”.