Quattro aziende giovani su cinque hanno difficoltà nell’accesso al credito

Per questo dopo il protocollo di intesa Mipaaf-Intesa Sanpaolo con l’attivazione di un plafond di investimenti dedicati ed estesi anche all’agroalimentare da 6 miliardi di euro in tre anni guardiamo con attenzione alla proposta di trasformare Sviluppo Basilicata in finanziaria regionale, con una dotazione iniziale di 5 milioni di euro. Lo afferma una nota di Agia-Cia, a firma del presidente Rudy Marranchelli, che aggiunge: le dichiarazioni dell’assessore all’Agricoltura Braia che, presentando l’evento di lancio di venerdì prossimo del Programma di sviluppo rurale della Regione Basilicata 2014-2020, si riferisce ai compiti che potrà svolgere in agricoltura Sviluppo Basilicata sono un ulteriore segnale positivo perché la crescita del percorso d’internazionalizzazione, come la nascita di nuove imprese, può avvenire soltanto grazie a nuovi investimenti, credito e un rapporto più semplice tra banche e imprese. E questo percorso, inoltre, crea le condizioni affinché venga rilanciata la specializzazione del credito agrario. Continuiamo a sollecitare inoltre una convenzione con Ismea e Mipaaf per l’attivazione degli strumenti finanziari nazionali nei Psr 2014/2020 e l’utilizzo sinergico delle misure a favore dei giovani agricoltori. E’ necessario infatti garantire ai giovani adeguati strumenti economici di ingresso e di competitività e misure di semplificazione -spiega il presidente Agia-. In questo senso, la previsione di crediti dedicati da parte della Bei (Banca europea per gli investimenti) è fondamentale. Ovviamente “è altresì importante favorire l’accesso dei giovani al capitale fondiario -sottolinea- anche se, accanto alla vendita, tra le misure possibili, va fortemente sostenuto anche l’affitto, modalità più ‘soft’ per un giovane start-upper”. Per il presidente dell’Agia lucana “la nuova programmazione del Psr, attraverso la misura di “Aiuto all’avviamento di imprese per giovani agricoltori – Pacchetto Giovani – 2015”, oltre a favorire il ricambio generazionale, deve mettere a sistema altre politiche e interventi rivolti ad aiutare processi di subentro, ma soprattutto capaci di agire sulle condizioni di contesto nazionale che determinano la competitività del sistema paese Italia”. In particolare “crediamo che l’accesso ai fattori di produzione possa essere agevolato con l’istituzione della Banca della Terra, mentre per agevolare l’accesso al credito bisogna rendere efficaci i diversi strumenti di garanzia già esistenti e che a oggi non riescono a sortire i risultati attesi”. E ancora: “Occorre accompagnare il giovane nella definizione e nella realizzazione della sua idea imprenditoriale, fornendo ‘consulenza’ continuativa di alta professionalità -conclude Marranchelli- costruendo al contempo un nuovo sistema relazionale e di mercato che lo supporti nel superare quelle che sono le principali barriere di accesso” come appunto la terra, il credito, la formazione e l’informazione.