Roma, all’Ara Pacis la “belle époque” di Toulouse-Lautrec

Arriva al Museo dell’Ara Pacis una grande mostra dedicata a Toulouse-Lautrec, il pittore bohémien della Parigi di fine Ottocento. Fino all’8 maggio 2016 si possono ammirare circa 170 opere provenienti dal Museo di Belle Arti di Budapest – manifesti, illustrazioni, copertine di spartiti e locandine – che ripercorrono l’attività dell’artista dal 1891 al 1900, poco prima della sua morte avvenuta a soli 36 anni. La mostra, curata da Zsuzsa Gonda e Kata Bodor, è promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura.

Un’occasione per conoscere a tutto tondo l’opera grafica del pittore francese, considerato il più famoso maestro di manifesti e stampe tra il XIX e XX Secolo. Toulouse-Lautrec trae ispirazione dalla quotidianità, dal divertimento della vita notturna e dai locali del quartiere parigino di Montmartre e in poco tempo diventa uno degli illustratori e disegnatori più richiesti di Parigi. Sarà lui, attraverso l’immediatezza della sua opera, a realizzare manifesti pubblicitari per rappresentazioni teatrali, balletti, spettacoli, e illustrazioni per importanti riviste dell’epoca, come la satirica Le Rire. In esposizione anche alcune rarità stampate in tirature limitate, firmate e numerate e corredate dalla dedica dell’artista.

Lungo il percorso della mostra, fotografie e riprese cinematografiche d’inizio Novecento faranno immergere il visitatore nella Parigi della Belle Époque. Inoltre, un’applicazione interattiva guiderà alla scoperta della tecnica litografica e delle tecniche di stampa di fine Ottocento, dai colori accesi e la riproduzione su vasta scala, ai presupposti per la nascita del manifesto pubblicitario, di cui Toulouse-Lautrec è stato con la sua arte il precursore.

A completare l’esposizione numerose illustrazioni di libri e copertine che Lautrec crea negli ultimi anni di attività su richiesta dei suoi amici: la Copertina per L’Etoile rouge del 1898, una raccolta di poesie di Paul Leclercq; la Copertina per La Tribu d’Isidore (1897) dello scrittore Victor Joze; e dieci illustrazioni per il volume Au Pied du Sinai (1897) di Georges Clemenceau.