Domani 5 gennaio manifestazione di chiusura del “Mese del fanciullo” VI edizione

Ventrici e Cutrì don Francesco Mons. Fiorillo Aragona e Rombolà Enzo VaroneDomani 5 gennaio manifestazione di chiusura del “Mese del fanciullo” VI edizione, alle ore 18.30. L’iniziativa si terrà nella frazione di San Nicola de Legistis in chiesa, con uno revival di racconti, antichi canti e ninne nanne della tradizione calabrese. Autore e interprete di questa innovativa forma di teatro-canzone per il Sud, è il musicista-cantante Giorgio Seminara, che assieme alla sua compagnia daranno vita allo spettacolo “Mo veni a Befana”.

Il “Mese del Fanciullo” (legato alla figura di San Nicola, protettore dei bambini, e alla ricorrenza dell’Epifania come manifestazione di Gesù bambino) mette al centro i diritti dell’infanzia coniugati con il messaggio evangelico: il rispetto del bambino assume una valore umano, culturale, sociale e religioso. Difendere i loro diritti sanciti nella Convenzione internazionale del 1989 significa lottare contro ogni forma di ingiustizia sociale, di violenza, di criminalità, di discriminazione e adoperarsi per tutelare il creato e le sue creature. Sia l’associazione culturale Alighistos che la parrocchia di San Nicola in collaborazione con l’accademia musicale “Amadeus” di Palmi e l’associazione musicale “J.S.Bach” di San Calogero (e con l’adesione di altre associazioni come la Delegazione Vibonese di Italia nostra e l’Unicef) portano avanti questo impegno consapevoli che i bambini rappresentano lo sguardo che proietta il mondo nel futuro.

Un sentimento di responsabilità che si rinnova come messaggio e testimonianza per sensibilizzare le coscienze, riaffermato nel corso della manifestazione di apertura della VI edizione del Mese del Fanciullo che si è svolta il 7 dicembre scorso e che ha visto la partecipazione del parroco di San Nicola e Calimera, don Francesco Pontoriero, di Andrea Aragona, autore del docu-film “Kalimera, don Comandè”, proiettato durante la serata, di mons. Giuseppe Fiorillo (referente Libera Vibo Valentia), di Bruno Cutrì (editore informatico ed esperto di comunicazione multimediale), di Vincenzo Varone (giornalista, scrittore e autore del libro “Sotto il cielo di Paravati”), di Domenico Ventrice (maestro e presidente dell’associazione musicale “J.S.Bach” di San Calogero) e del sindaco dell’Amministrazione comunale di Limbadi, Pino Morello.

Nel corso della manifestazione il presidente dell’associazione culturale Alighistos, Nicola Rombolà, ha presentato il progetto editoriale rivolto al mondo dell’infanzia, “Le lucciole”. Si tratta di realizzare un giornale informatico che metta in primo piano la dimensione pedagogico-educativa e creativa dei bambini, ma che sia anche un archivio di cultura il cui scopo è quello di illuminare l’oscurità che è stata disseminata dalla mostruosa follia dei più grandi. Il messaggio fondamentalmente deve avere dei contenuti umani, emotivi, etici, ecologici e spirituali. Per parafrasare il libro di Elsa Morante “Il mondo salvato dai ragazzini”, l’innocenza e la bellezza dei fanciulli è simbolicamente rappresentata dalla meraviglia che suscita l’apparizione delle lucciole.

Durante il dibattito si è discusso di alcuni temi fondamentali che riguardano il mondo dell’infanzia: il rapporto con la musica e con i linguaggi multimediali, la missione pedagogica dei parroci, le mutazioni sociali e antropologiche di fronte alle innovazioni della comunicazione, i contenuti dei messaggi presenti sui media e l’impatto sui processi di crescita e formativi dei bambini. In particolare è emerso la forza della memoria per la costruzione del futuro (Varone); il valore dell’oralità che mette insieme le persone e crea comunità e memoria e il pericolo delle nuove tecnologie che non devono essere un prodotto di consumo ma di produzione per recuperare la sfera umana, fondamentale per la crescita equilibrata e armoniosa dei bambini (Cutrì); la musica come linguaggio che forma la sensibilità dei bambini anche prima dalle nascita e come esperienza educativa oltre che creativa, ma anche di riconoscimento sociale, vitale per il successo oltre a sensibilizzare nell’autodisciplina (Ventrici). Invece don Francesco, che ha vestito nel docu-film i panni di don Francesco Comandè, ha rievocato il parroco morto nel 1963 ancora vivo nella memoria degli anziani. Inoltre il regista Aragona ha spiegato alcuni aspetti che hanno caratterizzato il suo lavoro di regia e di montaggio, soffermandosi in particolare sul tipo di linguaggio e di messaggio che ha voluto comunicare, soprattutto sui primi piani e sul discorso della memoria, interfacciando il volto dei bambini con quello degli anziani nella rievocazione di don Comandè. Particolare significato ha assunto l’intervento di mons. Fiorillo, richiamandosi a quanto aveva affermato un autore latino come Quintiliano: “al bambino bisogna riservare la massima reverenza”. Egli ha inoltre sottolineato che è importante conservare la memoria e amare i nostri paesi, mentre i mass media distruggono la personalità dei più deboli; ha poi messo in rilievo la centralità del messaggio evangelico basata sul rispetto dei bambini, in tempi in cui i bambini e le donne non erano considerati. “Oggi dei bambini ci si serve – ha commentato mons. Fiorillo – devono consumare, sono sfruttati e molto spesso i genitori li fanno diventare degli alter ego e li stressano con tante attività, caricati di tanti e inutili impegni; al contrario della libertà e della socialità di un tempo dove si viveva in libertà, anche se in condizioni di povertà”. Infine il riferente provinciale di Libera ha messo in guardia genitori e adulti a non distruggere il sentimento di meraviglia che è congenito nei bambini, linfa vitale per guardare e conoscere il mondo, ma anche per costruire il futuro, rifacendosi alla visione filosofica di Aristotele, il quale ha affermato che “la meraviglia è il principio di conoscenza”.