Castelfiorentino, giovane gay preso a sassate da una baby gang alla stazione ferroviaria

Condannare, con fermezza, ma anche e soprattutto educare. La vice presidente della Toscana Monica Barni, che come assessore ha la delega alle pari opportunità, censura l’episodio che ha visto vittima nei giorni scorsi un giovane gay di Castelfiorentino, assalito verbalmente e preso a sassate da una baby gang alla stazione ferroviaria. Un fatto grave, a cui è seguita poi in una denuncia ai carabinieri, con il giovane accompagnato in caserma dal sindaco del paese.

“Episodi omofobi come questi vanno fermamente condannati – sottolinea la vice presidente della Toscana, Monica Barni -, ma è importante anche il lavoro che può essere fatto a scuola, per evitare che i ragazzi crescano e vengano su coomofobian pregiudizi che poi possono sfociare in fatti come questi”.

La Regione Toscana da anni è impegnata contro l’omofobia. “Le discriminazioni per orientamento sessuale sono equiparate a quelle xenofobe, legate all’etnia o di ogni altro aspetto della condizione umana e sociale, da rifiutare, denunciare e a cui opporsi con forza”, ricorda Barni. Così si pronuncia infatti lo Statuto della Regione, ovvero la sua carta fondamentale, all’articolo 4; e con lo stesso scopo è stata scritta la legge regionale 63 del 2004.

Al di là delle enunciazioni, la Regione si è attivata anche da un punto di vista operativo. L’Osservatorio permanente contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere censisce e monitora, con la collaborazione dei Comuni, i casi di discriminazione, informa e sensibilizza l’opinione pubblica con interventi educativi nelle scuole e all’università. “Abbiamo promosso corsi a cui hanno partecipato studenti e insegnanti”, ricorda la vice presidente.