Genova, 120 anni in movimento parole e foto d’epoca per raccontare la storia di Amt

Al suo quarto appuntamento continua la “saga” dei libri che narrano la storia dei trasporti urbani genovesi, dalla metà dell’Ottocento ai giorni nostri, condensata in un libro di poco più di duecento pagine, scritto dal direttore Affari Generali e Legali di Amt, Mauro Pedemonte: “120 anni in movimento. Il trasporto pubblico a Genova tra economia e società”. Presentato dall’autore nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, nel corso di un convegno a cui hanno preso parte Marco Doria sindaco di Genova, Anna Maria Dagnino assessore alla mobilità e trasporti, Livio Ravera amministratore unico Amt, Giuseppe Gori presidente CAP Cooperativa Autotrasporti Pratese, Mauro Pedemonte autore del libro e direttore affari generali e legali di Amt. Modera il dibattito Fabrizio Molina, agenzia confederale dei trasporti e servizi (AGENS). Il volume racconta con foto d’epoca e materiale dell’archivio storico Amt i primi 120 anni del trasporto pubblico in città, a partire dalla fondazione della Unione italiana tramways elettrici (Uite) nel 1895, preceduta dagli “omnibus”, i carri trainati da cavalli diffusi negli anni ’70 dell’Ottocento. Le foto ritraggono, quasi in posa, tram, bus e vagoni della metropolitana, sullo sfondo di una città vivace, percorsa in tutti i sensi dai suoi cittadini, dal porto alle fabbriche, dalle alture al mare. Istantanee neorealiste dei primi anni del secolo scorso sino ai giorni nostri, tra le strade ancora senza auto, sino al trionfo dell’utilitaria che ha messo in coda i genovesi, dalla ricostruzione postbellica sino alle immagini dell’alluvione del 1970. Salti di tempo e di spazio, scanditi dall’introduzione delle nuove tecnologie, come il passaggio dal ferro alla gomma, dal tram al bus, dall’elettricità al motore a combustione, una scelta che pesa ancora oggi. “Genova oggi dovrebbe pentirsi della scelta compiuta dopo la Seconda Guerra Mondiale di eliminare i tram elettrici a favore del monopolio assoluto della gomma nel Tpl, una scelta così netta non fu compiuta a Milano o Torino, con il senno di poi possiamo dire che furono più intelligenti di noi”. I tram elettrici risalgono all’inizio del Novecento, negli anni in cui furono introdotti i primi impianti di risalita come cremagliere, funicolari e ascensori pubblici. La prima linea con cavi elettrici sospesi fu inaugurata da piazza Corvetto a piazza Manin. Pochi anni dopo iniziarono a circolare i primi autobus, meno diffusi dei tram prima della Grande Guerra. Il tram elettrico restò comunque la tecnologia dominante tra le due Guerre Mondiali poi dopo la seconda Guerra Mondiale prevalse il trasporto su gomma. Diversi i capitoli che si incontrano sfogliando il volume. Si inizia con l’epoca dei precursori, i cocchieri degli “omnibus” a cavalli in attesa di passeggeri a Caricamento, poi, dopo l’avvento dell’elettricità, un tramways che sale in via Assarotti, infine gli autobus che coprono tutta la città. Nelle foto i passeggeri appesi a “grappolo” ai tram, gremiti alle fermate, pigiati sulle vetture. Il biglietto si fa a bordo. Si paga direttamente al bigliettaio, arbitro unico e riconosciuto delle contese che nascono tra i passeggeri nel corso del viaggio. Mille storie che raccontano non solo come si attraversava la città, ma anche il legame tra i genovesi e la loro azienda di trasporto urbano, con meccanismi che si ripropongono identici nel tempo. “Nel 1886 i negozianti di Bolzaneto – racconta nel corso del suo intervento l’assessore Dagnino – si opposero in modo vivace allo spostamento di un capolinea, temendo il crollo dei loro affari. Problemi con i quali noi ci confrontiamo quotidianamente”. Sempre l’assessore ricorda che nei mesi successivi all’aprile del 1945, iniziò una campagna stampa di lamentele e proteste, contro il trasporto pubblico inadeguato. Nonostante la città fosse ancora sommersa di macerie, le rimesse bombardate e i bus inutilizzabili. “Il volume – continua l’assessore – nasce da un attento lavoro di ricerca nell’archivio storico di Amt, importantissimo, con tutti i documenti dalla nascita ai giorni nostri. L’azienda ha voluto festeggiare questo compleanno con una pubblicazione, nonostante un momento di particolare ristrettezza finanziaria. Ma è forse ancora più importante segnare un anniversario con un volume alla portata di tutti i cittadini, un testo semplice, agile, che si legge tutto d’un fiato”. “L’analisi storica che emerge dal libro – dice Livio Ravera amministratore unico di Amt – sottolinea l’assenza, a partire dal secondo dopoguerra, di visioni di lungo periodo nelle scelte sulla mobilità cittadina e conseguentemente sul ruolo delle aziende di Traporto pubblico urbano. L’alternarsi di soluzioni che paiono sul momento definitive ma che poi vengono revocate, non colgono il risultato di utilizzare al meglio gli ingenti capitali finanziari dispiegati”.