Progetto interregionale a favore dei diabetici

Il rafforzamento della capacità di autogestione delle persone diabetiche è l’obiettivo del progetto di ricerca biennale del Ministero della salute, coordinato dalla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, al quale potranno partecipare 150 pazienti altoatesini diabetici. La Giunta ha approvato ieri la partecipazione dell’Azienda sanitaria al progetto.

Nella sua ultima seduta la Giunta provinciale ha dato via libera alla partecipazione al progetto interregionale denominato “Un intervento di implementazione strutturata e sistematica di educazione della persona diabetica: agire su alimentazione, attività fisica e gestione auto-efficace della malattia cronica per incidere sul controllo del peso e degli indicatori di malattia”. Il progetto di ricerca prevede una convenzione con la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa che sarà ora siglata dall’assessora Martha Stocker.

Si tratta dei corsi “Evviva” di self management rivolti a persone affette da malattie croniche per aiutarle a condurre una vita attiva e attenta alla salute. Saranno effettuati fino a giugno 2016 e combinati a un progetto di ricerca: 150 persone diabetiche avranno l’opportunità di partecipare ai corsi e di verificare con il team di ricercatori della Scuola superiore di Pisa, a conclusione dell’iniziativa, quanto siano diventati efficaci l’autocontrollo e il self management della loro malattia cronica.

Un rafforzato coinvolgimento dei pazienti e dei loro familiari nella rete degli specialisti nell’assistenza, il rapporto responsabilizzante con i sintomi e con la cura nonché l’adeguamento delle abitudini attraverso piani di azione personalizzati sono tra gli elementi più significativi di questo percorso. “Evviva permette di offrire ai pazienti interessati strumenti concreti per un’autogestione riuscita”, sottolinea l’assessora Stocker. Con questa iniziativa è inoltre possibile trasferire dall’ospedale al territorio il lavoro primario dell’assistenza di persone con malattie croniche. Il programma di ricerca sarà introdotto sistematicamente e in forma strutturata in Alto Adige con il sostegno del Ministero della salute e della Scuola superiore Sant’Anna e in collaborazione con le Regioni Toscana e Basilicata.