Il diabete è una vera e propria epidemia in costante crescita in tutto il mondo

Il diabete è destinato a divenire la principale causa di disabilità e di mortalità nei prossimi venti anni. Nel 2030 si prevede che in Italia le persone diagnosticate con diabete saranno oltre 6 milioni. Il diabete rappresenta una sfida importante e attuale per il Servizio sanitario e per le Regioni a causa dell’elevata prevalenza in costante aumento, le rilevanti morbosità e mortalità correlate alle complicanze croniche, le ricadute sulla qualità della vita delle persone con diabete e l’elevato assorbimento di risorse. “L’automonitoraggio della glicemia – spiega Flavia Franconi, Vice Presidente della Regione e Assessore alle Politiche per la Persona della Regione Basilicata – è considerato un elemento chiave della strategia assistenziale in quanto un buon controllo della glicemia è in grado di ridurre in maniera sostanziale il numero delle complicanze. Si punta così anche a migliorare la qualità di vita dal punto di vista fisico, psichico e sociale; ridurre i ricoveri ospedalieri e gli accessi al Pronto soccorso e nel contempo garantire la sostenibilità economica di diagnosi e cura della malattia diabetica da parte del Sistema Sanitario. È per questo che in Basilicata stiamo incentivando in maniera forte tale pratica”. Se ne parla oggi in occasione dell’incontro “Col Diabete puoi…” promosso da Diabete Italia e Coordinamento Associazione Pazienti Diabetici Basilicata, con il supporto incondizionato di Abbott, che rappresenta un’occasione di confronto fra esperti, associazioni pazienti, cittadini e rappresentanti delle Istituzioni per una riflessione sulle tematiche cliniche, sociali, economiche e politico-sanitarie con gli attori regionali del mondo del diabete. La Basilicata risulta la prima Regione d’Italia per prevalenza di diabete. In Regione si stimano oltre 40.000 persone con diabete, più di 7 cittadini su 100, con una prevalenza di diabete e di obesità infantile superiori alla media nazionale. E secondo l’Italian Barometer Diabetes Observatory, ogni 3 persone con diabete ce n’è una che ha il diabete senza saperlo. In Regione si registrano inoltre più di 7.000 ricoveri l’anno per ragioni legate al diabete, con un tasso tra i più elevati in Italia. “Negli ultimi 20 anni sono stati compiuti grandi passi avanti nella cura di questa patologia – afferma Salvatore Caputo, Presidente Diabete Italia – nonostante ciò il diabete rimane una malattia che va ad incidere sul vissuto quotidiano di chi ne è affetto. Infatti, il paziente diabetico deve continuamente controllarsi sia rispetto alla propria alimentazione sia all’attività fisica svolta, oltre a dover instancabilmente porre attenzione ai livelli di glicemia attraverso un monitoraggio e un autocontrollo costante. Proprio il livello di controllo glicemico però ancora oggi non è soddisfacente. Basti pensare che per un diabetico su due la puntura del dito è un buon motivo per non testarsi e che la maggioranza delle persone con diabete non misura regolarmente la glicemia e questo le espone a complicanze e crisi ipo e iperglicemiche che comportano in molti casi il ricorso alle strutture ospedaliere, con un notevole impatto sui costi sanitari”. “L’autocontrollo glicemico e l’educazione terapeutica sono due risorse fondamentali per la salute e la qualità di vita delle persone con diabete – dichiara Antonio Papaleo, Presidente Coordinamento Associazione Pazienti Diabetici Basilicata – Un valido autocontrollo è l’unica chiave che permette alla persona con diabete, correttamente informata, di vivere una vita normale e di evitare le complicanze, le vere responsabili dell’esplosione dei costi diretti e indiretti della malattia oltre che causa di abbattimento della qualità di vita e con notevole impatto negativo sulle attività lavorative. In un momento in cui occorre razionalizzare la spesa, serve un forte investimento sulla prevenzione e l’autocontrollo, ma anche garantire la qualità, la sicurezza e la facilità di accesso ai nuovi farmaci ed ai dispositivi più innovativi per misurare la glicemia”. Un recente studio ha dimostrato che le persone che non controllano sufficientemente la glicemia vanno incontro a un tasso di ipoglicemia quasi triplo rispetto alle persone che si controllano regolarmente, con un tasso di ospedalizzazione raddoppiato. L’analisi ha evidenziato, inoltre, un consumo di risorse sanitarie maggiore da parte delle persone poco attente all’autocontrollo, soprattutto per quanto riguarda i costi delle ospedalizzazioni inerenti al diabete che risultano superiori del 66%. “Oggi l’innovazione tecnologica mette a disposizione dei pazienti nuovi dispositivi che possono migliorare la gestione della malattia e permettono al medico di comprendere meglio il profilo glicemico e attuare le migliori strategie terapeutiche per un’ottimale e sostenibile gestione del diabete.” – prosegue Giovanni Battista Bochicchio, Direttore Generale Azienda Sanitaria Locale di Potenza (ASP) e Coordinatore della Speciale Commissione Regionale Diabete (L.R. 9/2010). Con i più recenti sistemi di monitoraggio del glucosio, infatti, l’81% delle persone con diabete controlla la glicemia più di 6 volte al giorno e il 98% non ha avuto accessi in ospedale negli ultimi 6 mesi, come dimostra una recente ricerca condotta da Doxa Pharma. Gli utilizzatori dei nuovi sistemi di monitoraggio testimoniano inoltre un aumento significativo della qualità di vita, paragonabile a quello della popolazione “sana”. “È indispensabile che ci sia sinergia tra tutti gli attori coinvolti e che venga garantita sussidiarietà tra i diversi livelli di governo della sanità ma anche omogeneità dell’offerta dei trattamenti per garantire un’equa e appropriata assistenza. – conclude Luigi Bradascio, Presidente della IV Commissione – Politica Sociale Consiglio Regionale della Basilicata – É altrettanto necessario garantire, per le persone con diabete, l’accesso ai dispositivi medici e alle nuove tecnologie in questo settore, perché queste potrebbero agevolare notevolmente la vita complessa di chi soffre di questa patologia e soddisfare il loro crescente bisogno di salute nel rispetto dei principi di appropriatezza, di efficacia e di sostenibilità del sistema”.