Catania Porto della Street Art

portoGrazie alla Fondazione Terzo Pilastro e a 999Contemporary che ne ha curato gli allestimenti, la città dell’Etna vara la più importante mostra di street art in Italia da un decennio. Cinquanta opere da 14 paesi illustrano la contaminazione fra arte, cultura e vivere sociale. Per festeggiare l’evento lo street artist portoghese Vhils scoprir la sua più grande installazione mai realizzata che, con i suoi quasi 2000 metri quadrati di superficie pittorica, segna il waterfront del porto di Catania La Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo è lieta di presentare l’opera dell’artista portoghese Vhils donata, in occasione della mostra CODICI SORGENTI – Visioni Urbane Contemporanee a cura di 999Contemporary presso Palazzo Platamone dal 16 dicembre alla città di Catania per la riqualificazione del waterfront del porto. La città di Catania è da sempre un felice approdo per le diverse culture, etnie e religioni con cui ha incrociato le rotte, e proprio per celebrare questa antica e nobile funzione la Fondazione ha voluto donare alla città un’opera monumentale, il più grande dipinto murale al mondo (con i suoi 30,2 X 64 metri di dimensione, per una superficie totale di 1932,80 m2), chiamando a realizzarlo il più importante artista urbano contemporaneo, il portoghese Alexandre Farto, in arte Vhils alla sua seconda opera in Italia.   Quest’opera completa e amplifica gli interventi già avviati quest’anno sul lato terra dei silos del porto, dando all’intero complesso una monumentalità impressionante. “Questa scelta – ha dichiarato il presidente della Fondazione Terzo Pilastro Emmanuele F. M. Emanueleè coerente con la nostra decisione di individuare la città di Catania come prima tappa di una grande mostra inedita sulla storia e l’origine della street art, il movimento artistico che sta conquistando il mondo, che girerà l’Europa nei prossimi mesi”.

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Il più grande sguardo sul mare che l’umanità abbia mai dipinto e a realizzarlo Alexandre Farto in arte Vhils, artista portoghese nato e cresciuto a Lisbona, figlio di una città che posa il suo sguardo da secoli su un intero oceano e sugli incontri e scontri che tale posizione genera inevitabilmente. Alto come un palazzo di dieci piani, largo come un campo da calcio: queste sono le dimensioni ciclopiche del ritratto che sorge monolitico dall’acqua antistante il porto di Catania, dipinto sugli otto silos granari in cemento che dal 1960 definiscono, insieme all’Etna e alle cupole barocche, lo skyline della città etnea. Un uomo che guarda il mare. Ma chi è? Non è importante. È uno, nessuno e centomila. La mostra CODICI SORGENTI, VISIONI URBANE CONTEMPORANEE, a cura di 999Contemporary / Stefano S. Antonelli & Francesca Mezzano, è visitabile al Palazzo Platamone, Corso Vittorio Emanuele II dal 16 dicembre. Dai mostri sacri del graffitismo che ha fatto vibrare la New York degli anni ’80 ai più importanti esponenti della street art di nuova generazione: per la prima volta raccolti in una narrazione storica, lineare, unica e mai rappresentata prima, raccontano il percorso che ha portato la street art a diventare il primo movimento artistico globale e il più partecipato dell’intera storia dell’arte. È questo il senso della mostra che l’installazione di Vhils inaugura. La mostra antologica più importante mai organizzata su questa forma artistica spontanea e non accademica, lungo i 30 anni che hanno visto l’esperienza artistica reagire alla polarizzazione culturale contemporanea conquistando il favore del pubblico globale. La mostra offre quindi un percorso organico dei processi che hanno portato la cosiddetta street art a diventare il movimento artistico globale che racconterà ai posteri il mondo all’epoca della prima globalizzazione. Divisa in tre sezioni che raccontano la nascita, sviluppo interattivo e consacrazione del fenomeno, CODICI SORGENTI mostra per la prima volta insieme le opere di artisti iconici della contemporaneità: 108, A One, Agostino Iacurci, Alexis Diaz, Alexone, Bo 130, Boris Tellegen (a.k.a. Delta), Brad Downey, C215, Clemens Behr, Conor Harrington, Crash, Delta 2, Dondi White, Doze Green, El Seed, Ericailcane, Eron, Escif, Evol, Faile, Feitakis, Gaia, Herbert Baglione, Horfee, Inetresni Kazki, Invader, Jaz, Jeff Aerosol, Jenkins, Jonone, JR, Judith Supine, Kool Poor, L’Atlas, Lek&Sowat, Lucy Mclauchlan, Matt Small, Maya Hayuk, Mensanger, Miss Van, Momo, Moneyless, Peeta, Rammellzee, Retna, Roa, Seth, Philippe Baudelocque, Sharp, Shepard Fairey, Sten-Lex, Swoon, The London Police, Todd James, Toxic Vhils. “In un mondo che s’uniforma ogni giorno di più – spiega il curatore Stefano S. Antonellinon potremmo difendere la ricchezza della diversità se non innalzandola a livello di un valore, cioè costituendola come categoria di pensiero. Questi creatori contemporanei incarnano la coscienza e la speranza reattiva a questo processo involutivo, coloro che hanno compreso che il lavoro necessario è quello di mettere in cammino le proprie radici in contesti e formati eterogenei negando loro la possibilità di definire completamente la nostra identità”.Sono molto felice di portare finalmente in Sicilia, e con ben due iniziative distinte ma complementari fra loro, l’esperienza della street art, fenomeno – afferma il Presidente della Fondazione Terzo Pilastro Emmanuele F. M. Emanuelecome abbiamo dimostrato intervenendo nel progetto Big City Life a Tor Marancia a Roma, quartiere che oggi è più visitato dei grandi musei, che merita di essere sostenuto”. L’ibridazione dei linguaggi, la riprogrammazione degli immaginari e il riposizionamento dei valori sono i “codici sorgenti” che hanno presidiato alla fondazione di un nuovo agire artistico globale utilizzato come dispositivo per disinnescare la deriva monoculturalista avviata dalla globalizzazione economica. Una grande esposizione, che diventa presa di coscienza e visione di speranza.