Arezzo, Banca Etruria indagati l’ex presidente Lorenzo Rosi e l’ex membro del cda Luciano Nataloni

Avviate le opportune verifiche da parte della Guardia di Finanza. Nell’inchiesta sul crac di diverse banche si sono già i primi indagati. L’inchiesta condotta dalla Procura di Arezzo verte sul caso di Banca Etruria. Indagati due ex dirigenti dell’istituto di credito. Sono l’ex presidente Lorenzo Rosi e l’ex membro del cda Luciano Nataloni. Sono accusati di “omessa comunicazione di conflitto di interessi”. Avrebbero sfruttato a fini personali il proprio ruolo per ottenere finanziamenti che altrimenti non avrebbero potuto ricevere.

Le contestazioni si riferiscono al periodo 2013-2014 e si rifanno alla relazione di Bankitalia del febbraio scorso che decise il commissariamento di Banca Etruria. In quel periodo il vice presidente era Pier Luigi Boschi, il padre del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, che al momento non è indagato. Gli ispettori di Palazzo Koch avevano sottolineato che delle pratiche di finanziamento per 185 milioni di euro si erano svolte in situazioni di conflitto di interesse e avevano generato 18 milioni di euro di perdite. Poi si citava il ruolo svolto da Rosi e di due pratiche di finanziamento intestate a Nataloni, per un totale di 9 milioni di euro. Secondo la Procura basterebbe per procedere per “omessa comunicazione del conflitto di interessi”.

La lista degli indagati potrebbe allungarsi nei prossimi giorni, coinvolgendo anche altri membri del management. I controlli del Nucleo Tributario della Guardia di Finanza dovranno anche stabilire perché né Bankitalia né la Consob avvertirono dei rischi legati alle emissioni obbligazionarie.