Milano, il discorso del Sindaco Pisapia alla cerimonia delle Civiche benemerenze

Di seguito il testo integrale del discorso del Sindaco di Milano Giuliano Pisapia in occasione della consegna delle Civiche benemerenze, che si è svolta oggi, 7 dicembre, al Teatro Dal Verme.

Buongiorno a tutti. E buon Sant’Ambrogio.

Vorrei cominciare con un saluto speciale a un amico che abbiamo conosciuto, apprezzato e stimato e che è tornato tra noi: benvenuto ad Alessandro Marangoni, il nuovo prefetto di Milano. Più che benvenuto, bentornato. Il dottor Marangoni aveva troppa nostalgia della nostra magnifica città e noi siamo molto felici di fare di nuovo un pezzo di strada insieme a lui.

Oggi è la giornata di Milano. Una città che crede in se stessa e che è capace di grandi cose. Una Milano che ha vissuto un 2015 straordinario e che vuole continuare su quella strada.

Le parole del presidente della Repubblica Mattarella e del presidente del Parlamento Europeo ci hanno riempito di orgoglio. Hanno scritto – e detto – che la nostra città ha dimostrato al mondo di essere un luogo di positività e di innovazione. Che Milano è la locomotiva d’Europa e tra le città leader nel mondo intero. Un luogo di pace, dove le donne e gli uomini liberi possono riconoscersi in un progetto comune. Un luogo generoso dove è possibile rimanere se stessi e provare la gioia di essere parte di una comunità. Un luogo aperto, che non ha paura di contaminarsi e di perdere le proprie radici e i propri valori.

Costruire, innovare, aprirsi al mondo: tutto questo è lo spirito e l’anima di Milano.

In questi anni abbiamo visto la città riaccendere se stessa, prendere coscienza del proprio valore, moltiplicare il tesoro di umanità che vive sotto la Madonnina. L’elemento chiave di questo percorso non è una formula magica. Non è il frutto di un’operazione di immagine e non scaturisce dal successo di una sola persona. L’elemento chiave è la capacità di fare squadra, di mettere insieme le forze sane della città nell’interesse dell’intera comunità.

La capacità dei milanesi e della città di convergere su obiettivi comuni, che fanno crescere tutti e ciascuno. Questo è il senso e il valore che Milano affida alle Civiche benemerenze Civiche. Donne, uomini, associazioni, imprese, lavoratori che hanno fatto del loro meglio per realizzare la propria vocazione, il proprio sogno e il proprio generoso desiderio di essere utili agli altri.

La scelta fatta dal Consiglio Comunale lo scorso anno di ridurre il numero delle Benemerenze fa risaltare ancora meglio l’importanza del contributo di solidarietà e di competenza che ciascuno dei premiati ha saputo donare a Milano.

Premiamo anche quest’anno la cultura, con grandissimi artisti e talenti, il lavoro e il volontariato, le professioni come strumento di progresso sociale, la ricerca scientifica, l’associazionismo e le università. Una città aperta, attrattiva, internazionale, innovativa e inclusiva. Oggi premiamo chi ha reso grande Milano, diventando parte di una collettività che porta ovunque nel mondo uno stile inconfondibile. Un cocktail di laboriosità, solidarietà e desiderio di cambiare in meglio il mondo.

Ma c’è un elemento che precede questi caratteri ed è il più importante: l’amore per la vita e per la città, nelle sue espressioni più libere, più vere, più luminose. Dobbiamo prendere esempio da queste donne, da questi uomini, che hanno saputo progettare con generosità le loro scelte. Hanno saputo esaltare il meglio di se stessi fino a costituire un modello per gli altri.

Una Milano così è anche una città che vince il terrore e sconfigge il terrorismo, ripudia la guerra e la cultura della morte. Lo è stata nel corso della Resistenza, della lotta all’eversione, e lo è oggi contro ogni fondamentalismo. Come Parigi, Milano ama la vita. Ed ha già risposto con una gioiosa riaffermazione di vita ad ogni paura.

E – senza cedere di un millimetro su legalità e sicurezza, anzi rafforzando gli antidoti – ha allargato ancora di più il suo cuore a chi vive tra noi in pace. Milano, oggi – insieme a chi oggi riceve l’Ambrogino – riafferma il suo impegno, continua a produrre speranza, a coinvolgere e a spingere in avanti la storia del Paese. Milano continua ad aprirsi al mondo, a cercare soluzioni nuove, a mettere in rete le sue migliori realtà per vincere le sfide crescenti di un mondo complesso ma sempre meraviglioso.

Per tutto questo, Milano vi dice grazie. E per tutto questo, io – oggi – con grande commozione, vi dico grazie.