Un ponte dell’Immacolata magico

Presepi (viventi e artistici), luci, mercatini di Natale, piatti tradizionali che anticipano le grandi abbuffate delle festività. Ma non solo. Le atmosfere del Natale in tanti centri piccoli e grandi della Basilicata hanno un fascino autentico perché arrivano al cuore delle tradizioni. Sono infatti tante le esperienze che abbracciano riti del passato e fanno vivere nuove emozioni. I centri storici si accendono con appuntamenti dedicati alla musica, ai sapori tipici della cucina e ai momenti legati alla fede. Mai come nei giorni delle feste da noi la tradizione locale sa sorprendere e incantare. Per il Centro Studi Turistici Thalia oltre al richiamo di Matera per il Presepe Vivente e le Luminarie, le uniche al Sud in grado di fare “concorrenza” a quelle di Salerno, è questo un ponte dell’Immacolata “magico” per i nostri operatori. “Le prenotazioni nelle strutture alberghiere – è il parere di Michele Tropiano presidente Federalberghi-Confcommercio Potenza e Premio Thalia 2015 – sono andate benissimo con proiezioni da tutto esaurito per il Capodanno e da un buon 50-60% di occupazione camere per Natale. Siamo avvantaggiati dal turismo di prossimità e dalla tendenza a trascorrere queste ferie più possibile vicino casa, con grande attenzione ai prezzi. Considerando infatti il momento di allerta sia del livello di sicurezza sia di tenuta economica internazionale -sottolinea- poter contare su oltre il 10% della popolazione che può permettersi una seppur breve vacanza approfittando della circostanza favorevole che il calendario ci riserva, è un potenziale per il quale i titolari delle nostre strutture scommettono in un panorama che resta difficile perché in Basilicata le grandi festività Natale-fine anno in passato non hanno mai dato grandi numeri di presenze”. Alcuni dati di fonte Federalberghi: per chi rimarrà in Italia la spesa media si attesterà sui 261 Euro, mentre chi preferirà mete d’oltre confine la spesa media salirà a 693 Euro. La durata media del soggiorno durante questo ‘ponte’ dell’8 dicembre, sarà di 2,6 notti trascorse fuori casa; la casa di parenti o amici sarà la struttura prescelta dal 33,5% dei viaggiatori (rispetto al 30,1% del 2014), seguita dal 25,2% di chi andrà in albergo (rispetto al 25,9% del 2014) e dal 12,6% che si recherà in casa di proprietà.I bed & breakfast saranno scelti dall’8,2% dei viaggiatori, a seguire l’appartamento in affitto col 3,7% della domanda. I residence ospiteranno il 3,4%, gli agriturismo il 3,3%. Di Matera si è già detto e scritto di tutto e di più. Un’ osservatrice privilegiata che in queste giornate di vacanza per gli altri è al lavoro con un ritmo frenetico tra un incontro di amministratori e rappresentanti delle Città gemellate a Betlemme, conferenze stampa ed interviste, riunioni tecniche nel Palazzo di Città, contatti con operatori, è senza dubbio l’assessore al turismo Anna Selvaggi che punta sul “messaggio” di Matera Città dei valori di fede e di pace. Anche questo – sottolinea l’assessore – ci si aspetta – nei Paesi e nelle comunità euromediterranee che guardano a Matera 2019. Non ci può essere cultura senza pace. Anzi la cultura è lo strumento principale per affermare i principi di convivenza tra i popoli, di scambio di culture, superando steccati e pregiudizi ideologici e religiosi. E poi il Presepe Vivente è in pieno Giubileo rilanciando Matera tappa obbligata di fede. Le motivazioni per intraprendere un viaggio verso un luogo spirituale di fatti – sottolinea Selvaggi – sono varie e strettamente collegate alle condizione soggettive del “turista” o del pellegrino: ricerca di emozioni forti, sensazione di appartenenza ideologica, desiderio di stare insieme, intenzione di incontrare un leader religioso carismatico, atto di fede o penitenza. Accanto alle motivazioni spirituali i dati del turismo religioso in Italia testimoniano il potenziale del bene religioso come risorsa per lo sviluppo sostenibile del territorio. L’attenzione ai santuari e ai luoghi di culto costituisce una valida occasione di interesse per le opere d’arte in essi presenti e rappresenta anche la possibilità di conoscenza del territorio all’interno del quale essi insistono, diventando la destinazione di un turismo colto e di qualità attento all’enogastronomia. Un turismo – conclude – a 360 gradi per il quale dobbiamo prepararci specie per accoglienza e servizi.