Howe, Gibilisco, Meucci e Pertile. Sono alcuni dei 26 azzurri per i quali è stata chiesta la squalifica

Questa la lista completa dei deferiti: Roberto Bertolini, Migidio Bourifa, Filippo Campioli, Simone Collio, Roberto Donati, Fabrizio Donato, Giovanni Faloci, Matteo Galvan, Giuseppe Gibilisco, Daniele Greco, Andrew Howe, Anna Incerti, Andrea Lalli, Stefano La Rosa, Claudio Licciardello, Daniele Meucci, Christian Obrist, Ruggero Pertile, Jacques Riparelli, Silvia Salis, Fabrizio Schembri, Daniele Secci, Kaddour Slimani, Gianluca Tamberi, Marco Francesco Vistalli e Silvia Weissteiner.

Questo invece l’elenco dei 39 atleti di cui è stata chiesta archiviazione: Zhara Bani, Giordano Benedetti, Laura Bordignon, Daniele Caimmi, Fabio Cerutti, Rosaria Console, Merihun Crespi, Elisa Cusma, Marco De Gasperi, Marco De Luca, Elisa Desco, Alberico Di Cecco, Emanuele Di Gregorio, Antonietta Di Martino, Francesca Doveri, Yuri Floriani, Ludovica Fogliani, William Frullani, Anna Giordano Bruno, Leonardo Gottardo, Libania Grenot, Raffaella Lamera, Simona La Mantia, Marco Lorenzi, Patrick Nasti, J.Jacques Nkouloukidi, Lorenzo Povegliano, Daniela Reina, Lukas Rifesser, Elena Romagnolo, Chiara Rosa, Giorgio Rubino, Elena Scarpellini, Alex Schwazer, Claudio Michel Stecchi, Valeria Straneo, Michele Tricca, Michael Tumi, Matteo Villan.

Terremoto per l’atletica italiana. Richiesta la squalifica per due anni per 26 atleti azzurri. Sono in corso i deferimenti, con richiesta, da parte della Procura Antidoping della Nado-Italia, delle sanzioni in applicazione dell’articolo 2.3 delle norme sportive antidoping (“elusione, rifiuto e omissione di sottoporsi ai prelievi dei campioni biologici”). I provvedimenti sono stati decisi in seguito agli sviluppi dell’indagine “Olimpia” dei Nas-Ros dei Carabinieri di Trento, su mandato della procura di Bolzano, e agli accertamenti della stessa Procura Antidoping. Chiesta l’archiviazione per “mancata reperibilità” ai controlli per 39 dei 65 tesserati Fidal che comparivano nell’indagine.

Il presidente della federazione d’atletica leggera, Alfio Giomi, ribadisce la “fiducia nell’operato della Procura Antidoping del Coni, ed auspicando una rapida conclusione dell’iter giudiziario – spiega in una nota – ritengo opportuno sottolineare quanto già espresso a suo tempo. Vorrei solo ricordare che il Consiglio federale attualmente in carica ha stabilito il 28 febbraio dello scorso anno che gli atleti, al secondo mancato controllo e/o mancata comunicazione, perdano ogni forma di assistenza da parte della Federazione; ed inoltre, che lo stesso Consiglio ha varato il 20 dicembre 2013 il “Codice etico dell’atletica italiana”, che prevede, tra le altre cose, l’automatica esclusione dalle squadre nazionali per gli atleti condannati a pene superiori ai due anni di squalifica per fatti di doping”.