Il museo romano che racconta Roma: le ultime meraviglie di Palazzo Braschi

C’è un museo, a Roma, che parla di Roma con l’occhio di Roma. Non a caso è a pochi metri da Pasquino e se giri l’angolo sei a piazza Navona. E’ il Museo di Roma a Palazzo Braschi, ingresso al civico 10 di piazza San Pantaleo (ma anche al 2 di piazza Navona).

Un museo che esprime il punto di vista della Roma colta sull’Urbe: nato come tempio dell’antiquaria e dell’interesse per “Roma sparita”, grande conservatoria della pittura e della scultura di e – soprattutto – su Roma (e dunque del vedutismo sette-ottocentesco), deposito di collezioni fotografiche d’antan e mecca per gli studiosi di fotografia delle origini; evoluto – e oggi attivo – come centro di tutela e ricerca su quel medesimo patrimonio, con la stessa passione dei primi tempi e con strumenti scientifici aggiornati. Palazzo Braschi è così uno dei principali attestamenti della Sovrintendenza capitolina, l’unica d’Italia su base comunale, operante a fianco delle Soprintendenze statali e caratterizzata da una forte vocazione per la didattica in campo storico-artistico e archeologico.

Il Museo di Roma è dunque sinonimo di collezioni permanenti, archivi, mostre, incontri, conferenze. In questi giorni a Palazzo Braschi c’è molto da scoprire e riscoprire, soprattutto se si ama Roma, non importa se da romani o da turisti. In primo luogo c’è L’incanto della fotografia, mostra con le collezioni di foto ottocentesche di Silvio Negro e Valerio Cianfarani. Il pedigree primario del museo, il bianconero antico con la città semideserta che fa da quinta a volti e personaggi dell’Urbe, ancora pontificia o da poco italiana.

E sempre sul versante “classico” c’è una piccola quanto succulenta mostra sulla campagna romana, Er deserto. Quadri accostati a brani di letteratura sia popolare che alta, dai poeti romaneschi a Goethe. E al centro la grande panoramica super-grandangolare di Ippolito Caffi, un verounicum del Museo.

Sul fronte didattico-divulgativo-scientifico il ciclo delle Emozioni da collezione, serie di incontri e conversazioni nei fine settimana fino a maggio 2016, propone un ventaglio inusuale di temi e atmosfere: dal retrobottega di pittori e restauratori alla moda del ‘700, dalla preistoria delle immagini in 3d agli affreschi di tema mitologico a cavallo tra Manierismo e Barocco.

Lo spirito secolare di Roma è qui, tradotto per le sensibilità d’oggi a forza di supporti multimediali ma sempre con mano rispettosa e meticolosa attenzione. Tra i Musei Civici è davvero il più “civico” in senso stretto. Ed è dietro l’angolo, basta far due passi a piazza Navona…