Roma, Opera, la prima di stagione. Ed è subito Novecento

Avvio di stagione audace ed emblematico, al Teatro dell’Opera: il 2015-2016 del Costanzi sarà fortemente segnato dal Novecento (senza dimenticare le epoche precedenti) e l’apertura è affidata a The Bassarids di Hans Werner Henze, su testo del sommo poeta inglese Wystan Auden. L’opera, del 1965, titolo originale tedesco Die Bassariden, è tra i capisaldi del melodramma contemporaneo e tra i lavori di più duraturo successo del compositore tedesco, di cui incarna la maturità eclettica e l’avversione a qualsiasi fedeltà di scuola.

The Bassarids, tratta da Le Baccanti di Euripide, organizza il contenuto – essenzialmente il contrasto tra la sfrenata e sanguinaria libertà di Dioniso, per un verso, e la dimensione “giuridica” e regolativa del re Penteo – in una griglia serrata: quattro “movimenti”, come quelli di una sinfonia, e non tradizionali atti; musica che fonde agevolmente neoclassicismo, echi dodecafonici e tracce di semplice tonalità da canzone e da cabaret; resa teatrale incalzante e asciutta che quasi rimanda al Verdi della “trilogia popolare”. E così l’opera, pur considerando il non facile impatto d’un lavoro del pieno ‘900 sul grande pubblico, avvince facilmente l’ascoltatore, grazie anche alla smagliante orchestrazione. E nessuno resta indifferente al dramma, euripideo e universale, dell’impossibile conciliazione tra libertà e regola.

La regia di Mario Martone punta ad esasperare la dicotomia rendendo tutto doppio: scene, costumi, coreografie. Sul podio Stefan Soltesz, nei ruoli vocali principali Ladislav Elgr (Dioniso) e Russell Braun (Penteo). La prima oggi alle 19, poi repliche fino al 10 dicembre.