In Italia si producono oltre trenta mieli uniflorali e tantissimi millefiori di alta qualità

Si è tenuta una riunione sullo stato dell’arte dell’apicoltura lucana presso il Dipartimento Politiche agricole e forestali con i rappresentanti del settore, il presidente del Consorzio regionale di tutela e valorizzazione del miele e il presidente dell’Associazione apicoltori di Basilicata. Al centro della discussione le caratteristiche del settore e la situazione attuale della produzione, nelle sue diverse fasi, sia a livello associativo che di piccoli produttori.

In Italia si producono oltre trenta mieli uniflorali e tantissimi millefiori di alta qualità, fortemente caratterizzati dai territori di produzione. L’Italia dispone di un patrimonio di mieli unico al mondo in virtù della variabilità climatico-vegetazionale del territorio e grazie al livello di professionalità raggiunto dall’apicoltura nazionale. Tale ricchezza costituisce una grande opportunità di ulteriore sviluppo del settore che rimane ancora lontano dal riconoscimento del giusto valore a causa della frammentazione produttiva, dei meccanismi di mercato e delle conseguenti difficoltà di promozione dei mieli e del commercio internazionale, che non tutela a sufficienza la tracciabilità e la qualità.

“In questo contesto nazionale, il miele lucano ha comunque grosse potenzialità – sottolinea l’assessore Luca Braia – anche in funzione di un mercato che chiede quantità superiori a quelle garantite al momento dalle nostre produzioni.

Il miele prodotto in Basilicata è annoverato tra i mieli di eccellenza italiani proprio grazie alla grande biodiversità che caratterizza le fioriture pregiate dei nostri territori. E’ quindi sempre più necessario per i produttori saper raccontare la storia di un prodotto che, grazie alla presenza delle api, è un indicatore fondamentale della salute del nostro ambiente e che può diventare un altro vettore di valorizzazione del nostro territorio, attraverso l’estensione della piantumazione di essenze e alberi melliferi.

La direzione condivisa, da intraprendere anche per il miele lucano è dunque quella del marchio unico, per altro già esistente e registrato, che possa contribuire a rendere meno frammentario il settore e l’avvio della procedura di riconoscimento IGT oltre che percorsi che favoriscano l’associazionismo tra produttori.

Proveremo a sostenere anche la nascita di nuovi produttori di miele lucano attraverso il sostegno all’acquisto di alveari, laboratori per la smielatura e percorsi di assistenza e di formazione – conclude l’assessore Braia – sia attraverso le misure di bilancio che con il nuovo Psr 2014-2020, con l’obiettivo di favorire il completo e definitivo sviluppo dell’apicoltura nella nostra regione”.