32658 morti nel 2014 per terrorismo, l’80% in più rispetto al 2013

I dati sono forniti da Global Terrorism Index, rapporto annuale curato dall’università del Maryland, negli Usa. Il 51% delle vittime è stato causato da Boko Haram (6644 morti, il 77% dei quali civili) e dall’Isis (6073, il 44% civili). Otto morti ogni dieci sono stati registrati tra Afghanistan, Iraq, Nigeria, Pakistan e Siria.

Seguono poi altri Stati, indicati come emergenti o riemergenti: Somalia, Ucraina, Yemen, Repubblica Centrafricana, Sud Sudan e Camerun. In questi Paesi è stato registrati un numero di vittime di attentati e attacchi terroristici pari ad almeno 500 morti annui.

E’ l’Iraq il Paese che conta il maggior numero di vittime, ben 9929 persone in 3370 attacchi.

Boko Haram, con 6644 morti tra Nigeria, Camerun e Ciad, si attesta come il gruppo terroristico più sanguinario del 2014. In media, in ciascuno dei 453 attacchi sferrati sono morte 17 persone. Seguono Isis (6073 morti tra Egitto, Iraq, Libano, Siria e Turchia); i talebani (3477 vittime tra Afghanistan e Pakistan); pastori Fulani (1229 morti in Nigeria e Repubblica Centrafricana); e Al-Shabaab (1021 vittime in Gibuti, Etiopia, Kenya e Somalia).