Modena, potenziamento delle progettualità dei Servizi sociali territoriali con lo strumento di welfare promozionale

Elaborare possibili linee guida per lo sviluppo di progetti di welfare promozionale sulla falsariga del modello di welfare generativo, che prevede “la capacità dell’Ente di creare meccanismi di solidarietà circolare, finalizzati a far diventare ogni intervento di protezione sociale non più una voce di costo, ma un vero e proprio investimento con ricadute positive sulla comunità”.

Lo chiede il Consiglio comunale di Modena che, nella scorsa seduta, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno del Pd, illustrato da Giulia Morini ed emendato su proposta del M5s, relativo al potenziamento delle progettualità dei Servizi sociali territoriali con lo strumento di welfare promozionale.

La mozione chiede all’Amministrazione di effettuare in sedi tecniche ogni approfondimento utile a comprendere la fattibilità di queste sollecitazioni e di riferire in Commissione l’esito della ricognizione e l’eventuale proposta di linee guida entro marzo 2016.

Il documento sottolinea come tali progetti di welfare promozionale debbano fondarsi “su meccanismi di responsabilizzazione dei beneficiari di servizi e/o trasferimenti da parte del Servizio sociale” e necessitino “di una valutazione approfondita delle capacità, delle risorse, degli interessi e della disponibilità della persona”. Il progetto di welfare promozionale “si dovrebbe fondare su un ‘patto’ tra beneficiario e Servizio sociale equo e proporzionale al beneficio erogato e alla portata della persona. Le persone candidate a un progetto di welfare promozionale – si legge nell’ordine del giorno – non dovrebbero generalmente essere destinate a mansioni che richiedono professionalità e specifica preparazione; in caso contrario, dovrebbe essere parte integrante del progetto un’opportuna formazione. Le mansioni individuate dovrebbero avere una particolare caratura ‘sociale’: dovrebbero, cioè, avere un diretto impatto sulla comunità e dovrebbero preferibilmente andare a vantaggio di cittadini terzi in difficoltà o in stato di bisogno”.

Il documento approvato evidenzia l’aumento di cittadini che si rivolgono agli Sportelli sociali del Comune e la difficoltà del Servizio di dare risposte “in quanto lo stato di bisogno è fortemente determinato dal calo del reddito famigliare a seguito della crisi economica che ha colpito la città”. I mutamenti del contesto produttivo ed economico intervenuti “richiedono alle istituzioni di ripensare gli interventi e i servizi offerti in un’ottica di innovazione e differenziazione degli stessi – si legge ancora – per poter rispondere in modo più adeguato ai nuovi bisogni, con particolare riferimento alle fasce vulnerabili e alle cosiddette nuove povertà”. Accanto agli interventi classici posti in essere dall’Amministrazione comunale, quindi, “si manifesta la necessità di ridefinire nel suo complesso le azioni, gli interventi e le progettazioni a sostegno delle nuove povertà con particolare riferimento a tutte quelle persone che in età matura senza specifiche qualifiche hanno poche se non nulle possibilità di reinserimento nel mercato del lavoro”.