Bari, omicidio di Giuseppe Sciannimanico arrestati il mandante Roberto Perilli e il sicario Luigi Di Gioia

omicidioSono due i fermi per l’omicidio di Giuseppe Sciannimanico, l’agente immobiliare di 28 anni ucciso a Japigia di Bari in un agguato il 26 ottobre. Arrestati il presunto mandante del delitto, un agente immobiliare collega della vittima, Roberto Perilli, 47 anni e il presunto sicario, Luigi Di Gioia, del rione Japigia, assoldato per uccidere.

I due fermi sono stati eseguiti per omicidio volontario aggravato. Ad incastrare Roberto Perilli sarebbe stata la sua auto, una Bmw nera, ripresa da una telecamera i cui video sono stati passati al setaccio dalla Polizia. Le indagini sul delitto avrebbero avuto una svolta dopo l’esito dei primi accecamenti tecnici, trovando conferme nelle perquisizioni eseguite su disposizione del pm. Da subito gli inquirenti avevano concentrato l’attenzione sulla pista che portava al mondo del lavoro della vittima. Il movente sarebbe da ricercare in una “gelosia professionale”.

Per depistare gli investigatori, i due avrebbero utilizzato una scheda telefonica posticcia, risultata intestata a un’altra persona estranea alla vicenda.

Alla vittima, per premiare il suo impegno professionale e la sua bravura nelle vendite, Tecnocasa aveva deciso di affidargli il mandato di vendita al quartiere Japigia, località dove era stato revocato ad agosto scorso il mandato al precedente agente Roberto Perilli, a causa di alcuna debiti. Il quarantenne aveva aperto un’altra agenzia a suo nome ma nutriva rancore nei confronti del collega che stava per prendere il suo posto a Japigia.

Un delitto a quanto pare studiato a tavolino e commissionato dal collega di Sciannianico a Di Gioia. I due indagati si conoscevano. Perilli parcheggiava la sua auto nel garage di Di Gioia, a pochi isolati dall’agenzia immobiliare del primo. Era stata la vittima a confidare di aver ricevuto minacce da Perilli, consistite in avvicinamenti e “brutti sguardi”.

Quando la posizione di Roberto Perilli, nel corso dell’interrogatorio in Questura, si è modificata da persona informata dei fatti a persona indagata, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Sarebbe stato Luigi Di Gioia, invece, la persona che, fornendo un nome falso, avrebbe preso appuntamento con Giuseppe Sciannimanico. Nella perquisizione domiciliare eseguita a casa dell’uomo di 51 anni, gli agenti hanno trovato la scatola del telefonino di cui Di Gioia si era disfatto subito dopo aver telefonato e preso un appuntamento al quale si è presentato il ventenne, rimasto poi ucciso nell’agguato. L’uomo si è contraddetto nel corso dell’interrogatorio.

Ad incastrare Perilli, come già detto, sarebbe non solo l’analisi delle celle telefoniche che lo avrebbero posizionato proprio nella zona dell’omicidio, ma anche l’immagine di un’automobile, una Bmw scura come quella di proprietà dell’agente immobiliare, all’ora del delitto nella strada adiacente, vista da un testimone sfrecciare via alcuni istanti dopo gli spari e il ferimento di Sciannimanico, morto dopo qualche ora al policlinico di Bari.