Roma, Balthus alle Scuderie del Quirinale e Villa Medici

Si divide in due sedi, alle Scuderie del Quirinale e a Villa Medici, la grande mostra monografica che Roma dedica, a quindici anni dalla morte e a 15 dalla prima grande retrospettiva in Italia, a Balthasar Klossowski de Rola, in arte Balthus (1908-2001), pittore tra i più originali del Novecento. Forti sono stati i legami di Balthus – nato a Parigi da madre russa e padre polacco – con l’Italia e con Roma in particolare, dove, come direttore dell’Accademia di Francia di Villa Medici, ha vissuto a lungo. La pittura italiana, in particolare Piero della Francesca e Mantegna, è stata una delle fonti di ispirazione più significative per la sua arte. Questa mostra, a cura di Cecile Debray del Musée National d’Art Moderne/Centre Pompidou, porta nella Capitale circa duecento opere dell’artista, tra quadri, disegni e fotografie, provenienti dai più importanti musei europei e americani e da collezioni private. Le Scuderie del Quirinale ospitano i capolavori più noti, mentre a Villa Medici sono esposte le opere del soggiorno romano, e viene dato spazio alla pratica di lavoro nel suo atelier, ai procedimenti tipici della sua pittura, il modo di usare i modelli, la fotografia e la scenografia. In esposizione anche il progetto del restauro dell’edificio e dei giardini storici di Villa Medici. L’enigmatica staticità, tipica della produzione di Balthus, viene analizzata alla luce dell’influenza oltre che del Rinascimento toscano e dei movimenti italiani del Realismo magico e della Metafisica, anche della Nuova Oggettività tedesca e di alcuni modelli letterari. Viene sottolineata poi l’importanza di alcune amicizie, come quelle con Artaud, Derain e Giacometti. Al Palazzo delle Esposizioni un ciclo di incontri e testimonianze che approfondiscono la figura e l’opera dell’artista completano la retrospettiva.