Renzi voleva Roma sotto il suo diretto controllo e se l’è presa

E’ il j’accuse dell’ex sindaco Ignazio Marino, lanciato attraverso la sua pagina Facebook. “Renzi mi attacca sul piano personale per coprire una spregiudicata operazione di killeraggio che ha fatto esultare i tanti i potentati che vogliono rimettere le mani sulla città”.

“Il messaggio è chiaro – aggiunge – chi non si allinea viene allontanato o bandito”. Ignazio Marino non è affatto “tenero”. “Non si rende conto, o forse non gli interessa, che insultando me insulta le centinaia di migliaia di cittadini che mi hanno scelto come sindaco prima alle primarie, poi al primo turno ed infine al ballottaggio. Ignora le numerose manifestazioni di sostegno che in migliaia mi stanno dedicando”. Secondo Marino la strategia di Renzi è tutta improntata a “coprire con la ‘damnatio memoriae’ una spregiudicata operazione di killeraggio che ha fatto esultare i tanti i potentati che vogliono rimettere le mani sulla città”.

Marino a Torrenova

L’accusa è pesante. “Voleva Roma sotto il suo diretto controllo e se l’è presa, utilizzando il suo doppio ruolo: come segretario del partito ha voluto che i 19 consiglieri del PD si dimettessero, come Presidente del Consiglio ha sostituito il sindaco, legittimamente eletto, con un prefetto, certamente persona degnissima, che farà capo come dice la legge allo stesso Presidente del Consiglio”.

“Assistiamo – conclude Marino – a una pericolosa bulimia da potere, che elimina gli anticorpi democratici. Il messaggio è chiaro: chi non si allinea, chi non ripete a pappagallo i suoi slogan viene allontanato o addirittura bandito”.