Parma, ristrutturazione del padiglione M al Parco Ducale

Negli anni settanta era sede della Fiera. Poi nel padiglione “M”, all’ingresso del Giardino Ducale da via Pasini, c’è stato di tutto, fino a quando la struttura è stata trasformata in una palestra, gestita dalla polisportiva Coop, ma senza mettere in atto gli interventi necessari per ottimizzarne l’utilizzo a scopo sportivo.

Con il trasferimento dell’attività della polisportiva nel nuovo impianto presso il Campus, il padiglione “M” è tornato ad essere un contenitore di oggetti vari, dal deposito di materiale alla ricezione plichi elettorali, accentuando con il tempo lo stato di degrado, al quale da troppi anni nessuno aveva posto riparo.

Oggi l’edificio necessita di un robusto intervento di manutenzione strutturale su tetto, cornicioni e impianti.

La Giunta comunale ha deciso di procedere, non solo per metterlo in sicurezza, ma anche di adeguarlo alla normativa antincendio e renderlo idoneo ad ospitare un archivio cartaceo.

La Giunta stessa ha approvato il progetto esecutivo trasmesso dalla società Parma Infrastrutture, che comporta un investimento di 262.000 euro a carico del Comune.

A questo punto, tutto è predisposto per dare l’avvio ai lavori che restituiranno finalmente un nuovo aspetto e nuove funzioni allo storico padiglione che ospitava la Fiera nel parco Ducale.

Ma soprattutto l’edificio, una volta ristrutturato, tornerà a vivere.

Infatti, in applicazione dell’accordo firmato dal Sindaco Pizzarotti e dalla Direzione generale degli Archivi, verrà riportato in questa sede il materiale archivistico di Parma attualmente ospitato in Lombardia.

I fondi archivistici saranno depositati e riordinati nel padiglione dell’ex Fiera, per essere poi in futuro, ricollocati nelle sedi della loro destinazione finale, in parte all’Ospedale Vecchio e in parte nell’archivio robotizzato in via Spezia.

“Con questo intervento – commenta l’assessore Michele Alinovi – la Giunta comunale ha inteso preservare e valorizzare un edificio facente parte del patrimonio comunale, e soprattutto potrà tener fede a quanto promesso alla Direzione generale degli Archivi, consentendo di riportare a Parma un patrimonio della città che altrimenti rischierebbe di andare disperso”.