L’impegno per il territorio del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato

Dieci vini, oltre 11.000 ettari e una distesa di colline, vigne e bellezza dal 2014 riconosciute dall’Unesco come patrimonio mondiale dell’umanità: questo è quanto il Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato è chiamato a tutelare. Nato nel 1946 con il nome di Consorzio per la difesa dei vini tipici Barbera d’Asti e Freisa d’Asti, ha mantenuto lo stesso stimolo a tutelare e promuovere le sue dieci denominazioni, di cui 2 Docg, la Barbera d’Asti e il Ruché di Castagnole Monferrato, e 8 Doc: Albugnano, Barbera del Monferrato, Cortese dell’Alto Monferrato, Dolcetto d’Asti, Freisa d’Asti, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Monferrato, Piemonte.

Il presidente è Filippo Mobrici, agronomo da tempo impegnato sul territorio, chiamato per il triennio 2014-2016 a rappresentare tutti gli uomini e le donne che ogni giorno lavorano con passione, nelle oltre 200 aziende associate. A suo fianco un Consiglio composto di 31 persone, in rappresentanza delle numerose istanze e differenze territoriali esistenti che, a ben guardare, rappresentano l’elemento che rende quest’angolo di Piemonte e i suoi vini unico e inimitabile.

Il Consorzio in numeri:

  • 203 aziende associate;

  • 10 denominazioni tutelate (su 5 di esse esercita le funzioni Erga Omnes):

    • 2 Docg: Barbera d’Asti e Ruché di Castagnole Monferrato;

    • 8 Doc: Albugnano, Barbera del Monferrato, Cortese dell’Alto Monferrato, Dolcetto d’Asti, Freisa d’Asti, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Monferrato, Piemonte;

  • 10.800 ettari di vigneto, di cui 3.915 di Barbera d’Asti (vendemmia 2014);

  • 610.500 Hl certificati, di cui 209.399 di Barbera d’Asti (vendemmia 2014);

  • 71.500.000 bottiglie, di cui 22.200.000 di Barbera d’Asti (anno solare 2014).