Bussero, il vigile Salvatore Empoli non avrebbe ammesso di aver ucciso Gianfranco Ambrosoni

L’agente di 44 anni non avrebbe ammesso si essere l’assassino del litografo di 53 anni. L’esame autoptico sul corpo di Gianfranco Ambrosoni restituirà elementi utili all’indagine. Nel frattempo rimane in carcere Salvatore Empoli, in attesa di un nuovo interrogatorio da parte del pubblico ministero Maurizio Ascione, titolare dell’indagine.

L’uomo non avrebbe ammesso l’omicidio e si sarebbe chiuso nel silenzio. Voci di paese, riportate dai medi locali, riferiscono che, mentre ancora i sanitari lavoravano per rianimare Ambrosoni agonizzante, sia sceso a sua volta in strada e abbia assistito ai concitati soccorsi. L’ipotesi di un tentativo di depistaggio non trova alcuna conferma fra gli inquirenti. Si lavora per approfondire i rapporti fra vittima e presunto assassino.

I Carabinieri di Cassano d’Adda stanno raccogliendo ogni elemento che porti a escludere dissidi o problemi fra i due che, magari, non fossero di pubblico dominio. È certo che davanti allo Station Bar, sul piazzale della metropolitana, si sia consumato l’altra sera un violento alterco fra Empoli e un terzo soggetto, e che in qualche modo Ambrosoni sia intervenuto, anche solo con qualche parola, forse per riportare la calma. Qualcuno parla di insulti e sputi fra i coinvolti nella rissa.

A inchiodare l’arrestato una delle tre pistole che aveva in casa, compatibile con i bossoli trovati accanto al cadavere, i racconti dei testimoni, la ricostruzione delle ore precedenti.

A Segrate, dove Empoli era in servizio da 5 anni, il sindaco Paolo Micheli promette un’indagine all’interno della Polizia locale. Gli inquirenti stanno scavando nella vita dell’agente per arrivare al movente dell’omicidio, la sensazione è che a fare scattare la violenza con cui si è accanito sulla vittima sia stato qualcosa di emozionale. Forse un legame tra i due uomini c’era, magari una donna.