Teatro dei conciatori: Cibami

Sarà in scena al Teatro dei Conciatori di Roma dal 3 al 8 novembre 2015, CIBAMI, tre atti unici di Stefano Benni e Cinzia Villari, con TIZIANA FOSCHI, voce e chitarra PIJI. La regia di Cinzia Villari “Il palco è un tappeto di rosmarino perché nell’era dell’etere gli odori scompaiono e il teatro è l’unico agente veicolare per non mandare in pensione l’olfatto.CIBAMI,nutrimi,prenditi cura di me.la chimica degli ingredienti e la chimica dei sentimenti.tre storie di odori:l’incenso,il sangue,il bosco.e poi cibo cibo cibo.il pubblico è invitato a questo banchetto di parole.si ride e ci si pente e poi..si ride ancora”. Tiziana Foschi Il cibo ha il potere di deliziare, amareggiare, redimere, sconvolgere, eccitare…ispirare? Allora ecco tre storie che raccontano con il cibo l’amore, la fede, la seduzione e l’abbandono. Non è forse vero che quando viviamo un incontro eccitante ci sentiamo come frittelle a contatto con l’olio bollente? O che quando annusiamo l’arrosto dimenticato nel forno, proviamo lo stesso sconforto di un appuntamento mancato? Nel primo racconto una suorina di provincia, in attesa di servire ad una prestigiosa tavolata di alti prelati, chiacchiera con il “Signore”. Esprime con candore la gioia di essere” una serva di Dio. E’ così bello svegliarsi alle quattro del mattino e pelare pelare pelare patate…per Dio! “Il cibo è una lunga storia d’amore” dice la protagonista del secondo racconto. Tragicomico. Acido. Grottesco. Si ride e ci si pente. Poi si ride ancora. E’ una donna che “cucina l’amore” ma ne esce un puzza d’abbandono. Odore che penetra come il coltello nel cuore del suo amante. La chimica dei sentimenti e l’incontro degli ingredienti, dunque. E l’ingrediente più sublime, misterioso e spietato rimane comunque l’amore che nell’ultimo racconto ha un “tempo di cottura” preciso: i due protagonisti, Sofronia e Rasputin, si muovono come in battaglia. Una fisarmonica ironica e amara scandisce i loro passi. Sofronia conosce ogni foglia, ogni radice, ogni verdura ed è pronta a comporla con acutissima sensibilità. Rasputin è cuciniere di cacciagione e carne, il suo coltello è sempre insanguinato come quello di Sofronia è sempre profumato. I tre atti unici sono di Stefano Benni e Cinzia Villari. Autori diversi, eppure il ritmo della scrittura è in entrambi “musicale” come le parole scelte mai a caso, a volte in rima, sempre ironiche e con momenti di vera poesia.