Barzio, abuso d’ufficio indagati il sindaco Andrea Ferrari e il parroco Lucio Galbiati

Si accendono i riflettori sul centro in provincia di Lecco che fa parlare di se per via dell’indagine del Corpo Forestale dello Stato verte sui lavori per la sistemazione della gradinata della Chiesa ai Piani di Bobbio, avviati, a titolo di donazione gratuita alla parrocchia, dall’Itb-Imprese turistiche barziesi e bloccati dall’autorità giudiziaria.

Il sindaco Andrea Ferrari e il parroco don Lucio Galbiati, assistiti dall’avvocato Claudio Linzola, sono stati già ascoltati dai militari delegati dal sostituto Paolo Del Grosso. A Ferrari e don Lucio è stata contestata la legittimità dell’ordinanza, ovvero la mancanza dei permessi ordinari. Oggetto dell’inchiesta i lavori di sbancamento all’ingresso della cappella di Bobbio, pensati dal sacerdote per mettere in sicurezza la fascia d’erba d’accesso liberandola dai massi emergenti da tempo dal terreno. Dopo una serie di condizioni meteo sfavorevoli l’intervento è stato calendarizzato per l’autunno. A settembre la Parrocchia ha deciso che fosse il momento opportuno per dare il via ai lavori. Il religioso ha chiesto al Comune l’emissione urgente di un’ordinanza sindacale per avviare nel più breve tempo possibile i lavori con la motivazione della pubblica sicurezza. Il sindaco, a conoscenza dell’oggettivo stato del luogo, a fine settembre ha emanato l’ordinanza con la quale ordina alla Parrocchia di mettere in sicurezza le aree esterne.

Dell’esecuzione se ne sarebbe occupata la ditta ITB. Non appena avviati i lavori sono intervenuti gli uomini del Corpo forestale dello Stato e per la mancanza dei permessi ordinari, hanno apposto i sigilli al cantiere all’ingresso del santuario. Nel frattempo il sindaco Ferrari e il parroco don Lucio sono sospettati di abuso d’ufficio e abuso edilizio. “Ho firmato l’ordinanza con urgenza – dichiara ai media locali il sindaco Andrea Ferrari -, secondo i poteri previsti dal Testo Unico degli Enti Local. L’intervento riguarda i pochi metri quadrati di fronte al santuario e non assume alcun rilievo, né edilizio né paesaggistico ed è escluso ogni impatto idrogeologico. Sono convinto che la Procura di Lecco comprenderà la situazione, archiviando questa vicenda”.