Alba Adriatica, su Bike to Coast se ne vedono di tutti i colori

“La partenza dei lavori relativi al progetto Bike to Coast, percorso ciclabile che, una volta completato, unirà Martinsicuro a San Salvo, completando il tratto abruzzese della Ciclovia Adriatica (Ramo n. 6 della Rete Bicitalia, da Trieste a Santa Maria di Leuca, nel leccese), non può che far piacere alle associazioni aderenti alla FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta e al CAMS – Coordinamento Abruzzese Mobilità Sostenibile.

Tuttavia, come avevamo previsto (e ripetutamente avvertito), iniziano anche ad evidenziarsi le criticità causate da uno spezzatino di competenze amministrative e da una totale assenza di quel  coordinamento tecnico sempre da noi invocato ma mai realizzato.

Prendiamo spunto dai lavori effettuati dal Comune di Alba Adriatica che, a fronte di un finanziamento di 194.000 euro, sono consistiti principalmente nella riverniciatura del fondo esistente della ciclabile. Come colore è stato scelto un azzurro acceso (tra l’altro visivamente impattante) senza che si sia intervenuti sulle vere criticità del tratto albense di quella che, ricordiamo, dovrebbe essere una ciclovia di rilevanza internazionale. Tralasciando ulteriori commenti sulla scelta cromatica (le foto parlano chiaro), si fa notare come la ciclabile di Alba fosse in precedenza di colore rosso mattone, colore imposto dalla competente Soprintendenza al confinante Comune di Tortoreto che a breve interverrà sul proprio tratto, rifacendo completamente il tappetino di asfalto colorato in pasta (soluzione migliore della verniciatura perché più durevole e non scivoloso)! E’ proprio il caso di dire che se ne vedono di tutti i colori, grazie anche alla mancanza di una regia unica e di informazioni e indicazioni chiare su come debba essere realizzato un percorso che, ripetiamo, ha valenza non solo locale e regionale, ma internazionale.

Si poteva fare di più? Certo, poiché la ciclabile di Alba, benché sia da sempre la più ampia e comoda del litorale, presenta comunque delle criticità che si sarebbero potute e dovute risolvere con quei 194.000 Euro: sconnessioni del fondo, problemi di ristagno d’acqua in alcuni punti e soprattutto il collegamento con la rampa di collegamento con il ponte sul Vibrata, ora stretta, ripida e pericolosamente inadeguata. Lo stesso ponte, d’altra parte, ha bisogno di lavori urgenti, che tardano ad arrivare, e si rischia di vederlo chiuso di nuovo, questa volta definitivamente.

Non resta che augurarsi che gli altri Comuni, dove partiranno a breve i lavori, non decidano di farne anche loro di tutti i colori e si concentrino invece sugli elementi essenziali necessari a realizzare percorsi ciclabili sicuri, in conformità a quanto previsto dal DM 557/1999.  E che la Regione, finalmente, prenda il timone di un coordinamento tecnico attento e competente, magari con la collaborazione di quel che resta delle Provincia, applicando la propria legge n. 8/2013 che prevede, tra l’altro, la redazione di un Piano Regionale della Mobilità Ciclistica.

Perché per opere come queste occorre pianificare prima di realizzare, altrimenti si rischia di fare danno”.

E’ quanto scritto in una nota di CiclAT – Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano.