Milano, la Giunta Maroni è come la Salerno-Reggio Calabria, non è mai completa

A sostenerlo Stefano Buffagni, nuovo capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Lombardia. “La Giunta Maroni è come la Salerno-Reggio Calabria, non è mai completa, è sempre bloccata ed è costantemente oggetto delle attenzioni della magistratura. Sarebbe un miracolo vederla pronta per il 2018, a fine legislatura”.

bobo maroniOpposizioni all’attacco del Governatore dopo l’ennesimo rimpasto. “Con nuove deleghe che sfiorano il ridicolo per la loro inconsistenza, questo terzo rimpasto in due anni e mezzo di legislatura è il segno evidente della debolezza di Maroni e della sua maggioranza”. Lo dichiara Lucia Castellano, capogruppo regionale del Patto Civico. “L’unica logica, ancora una volta, è quella della spartizione”.

La minoranza in consiglio non “apprezza” il rimpasto avvenuto a seguito dell’arresto di Mario Mantovani. Al posto dell’azzurro è stato nominato un suo collega di partito. Si tratta di Fabrizio Sala, assessore di Forza Italia, ora nuovo vice presidente della Regione Lombardia. Le altre novità riguardano due nuovi assessori e un magistrato sottosegretario alla Presidenza.

Fabrizio Sala assume la carica di vice presidente mantenendo le attuali deleghe assessorili (Casa, housing sociale, Expo 2015). Giulio Gallera diventa assessore al Reddito di autonomia e all’inclusione sociale. Francesca Brianza, consigliere regionale, entra in giunta come assessore con delega al post Expo e alla Città metropolitana. Gustavo Cioppa, magistrato di Cassazione ed ex procuratore di Pavia, entra in giunta come sottosegretario alla Presidenza. Cioppa dovrebbe occuparsi anche di trasparenza.

Rimodulate le deleghe degli assessori Mario Melazzini e Mauro Parolini. Il primo assumerà anche la delega all’Università e il suo assessorato concentrerà le attività a sostegno della ricerca e dell’innovazione, assumendo la nuova denominazione di “Università, ricerca e open innovation”. Parolini coordinerà le politiche a favore delle imprese nel loro complesso, assumendo la denominazione di “assessore allo Sviluppo economico”.

“Adesso la squadra è completa e quindi possiamo andare avanti con energia fino alla fine del mandato. Non è stato facile, è vero, ci sono state molte fibrillazioni ma per me questo assetto della giunta arriva fino al 2018”. Così Roberto Maroni ha spiegato che terrà la delega fino a quando la riforma sarà attuata, “volendo anche fino al 2018, non è un problema”.