Roma, Prima Guerra Mondiale alla Casa del Cinema rassegna dedicata

Nel centenario dell’epocale conflitto che cambiò la storia del XX secolo, la Casa del Cinema e l’Università La Sapienza di Roma presentano L’Italia dice “Addio alle armi”: fu davvero grande guerra o solo guerra grande?, un viaggio attraverso il cinema e i cinque continenti che furono coinvolti nella Prima Guerra Mondiale.

Dal 25 ottobre al 2 dicembre in programma 38 film (la rassegna più ampia dedicata quest’anno al tema) per illustrare storie personali, strategie e complotti, eroi e traditori, cultura e anti-cultura a partire dalla formidabile capacità evocativa del grande schermo. Infatti, proprio in quegli anni, il cinema divenne protagonista in quanto registratore della realtà e amplificatore delle idee, della propaganda, dell’immaginazione.

Il percorso cinematografico sarà affiancato da 11 conversazioni in pubblico con registi, scrittori, storici, analisti e critici mettendo ogni volta in luce aspetti e tematiche insolite, capaci di rendere contemporanea e viva una pagina di storia.

Emblematica la scelta del primo weekend in programma: sabato 24 ottobre verrà proiettata la versione integrale della formidabile saga ideata da Fritz Lang con “Dr. Mabuse”, che nel 1922 raccontò le conseguenze del conflitto sullo sfondo di un rivolgimento totale della società, anticipando le conseguenze che avrebbero travolto la Germania di lì a poco. Domenica 25 alle ore 11 si presenta invece “Vincere” di Marco Bellocchio alla presenza del regista. Bellocchio dialogherà con la storica dell’arte Claudia Cieri Via e con il direttore della Casa, Giorgio Gosetti, sull’immagine e l’arte che all’inizio del secolo cambiarono la percezione del reale e la vita della società europea, proprio mentre si preparavano le grandi dittature nate dalla testa di Medusa (ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili).

Tra i film più rari in programma il giapponese Duello di aquile di Kengo Furusawa, L’armata a cavallo di Miclós Jancsó, Fraulein Doktor di Alberto Lattuada, E Johnny prese il fucile di Dalton Trumbo, Umanità di Elvira Giallanella, Westfront di Georg Wilhelm Pabst e Pinocchi di trincea. Il corpo ferito nella grande guerra, di Nene Grignaffini e Francesco Conversano.

Tra i primi protagonisti delle conversazioni molte figure amate dai cinefili. Oltre a Marco Bellocchio, ad esempio Giorgio Pressburger e Steve Della Casa, ma anche molti studiosi di altissimo profilo come Claudia Cieri Via, Giovanni Sabbatucci, Sergio Romano, Nadia Fusini, Giorgio Mariani, Piero Boitani, Giorgio Boatti, Giuseppe Di Giacomo, Beatrice Alfonzetti.