Milano, le best practice della rete Città sane in tema di alimentazione sostenibile

L’agricoltura urbana, le produzioni locali, la dieta equilibrata, il rapporto tra cibo e povertà, la lotta allo spreco: su questi temi si misurano ogni giorno le buone politiche delle città impegnate a promuovere un’educazione alimentare sana, che sia anche sostenibile dal punto di vista economico ed ambientale. A tal fine è nata anche la rete Città sane dell’Organizzazione mondiale della sanità, di cui il Comune di Milano è parte attiva, che ha elaborato e sperimentato una serie di best practice, presentate a Palazzo Marino durante il Convegno “Salute e alimentazione nelle città”, in concomitanza alla sottoscrizione del Food Policy Pact da parte dei sindaci dei centri urbani di tutto il mondo.

“La collaborazione con la rete Città sane e la condivisione delle migliori politiche per diffondere le regole di una corretta alimentazione e di stili di vita utili a prevenire problemi alla salute ci offrono una grande occasione per creare un nuova cultura in tema di nutrizione” dichiara l’assessore alle Politiche sociali e Cultura della salute, Pierfrancesco Majorino. “Solo attraverso un coinvolgimento diretto dei comuni e di tutti i soggetti che operano sul territorio è possibile creare le condizioni per uno sviluppo alternativo, sostenibile sul fronte ambientale, economico e sociale”.

La rete Città sane-OMS partecipa attivamente al Food Policy Pact, al fine di rendere le best practice sperimentate finora dai comuni aderenti degli standard di riferimento trasferibili in tutti i contesti urbani. Si segnalano, ad esempio, l’innovativo metodo di detossificazione delle farine di frumento messo a punto dall’Università degli Studi di Foggia per assicurare benessere fisico ai pazienti celiaci, le esperienze pilota contro lo spreco di Banco alimentare, Last minute market ed Empori solidali, i progetti di educazione alimentare avviati dal Comune di Udine e le sperimentazioni di logistica a filiera corta del Comune di Molfetta.

I progetti realizzati o in corso di realizzazione da parte dei comuni che aderiscono alla rete rispettano gli obiettivi di “Salute 2020”, il nuovo modello di politica europea per la salute approvato nel settembre 2012 da 53 Paesi europei, con l’obiettivo di migliorare la salute dei propri cittadini e ridurre le diseguaglianze attraverso una migliore leadership e governance del settore.