Vicenza, in scena Euridice e Orfeo il 16 e il 17 ottobre al Teatro Olimpico

Euridice e Orfeo”, penultimo appuntamento del 68° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza “I Fiori dell’Olimpo”, direzione artistica di Emma Dante, sarà in scena venerdì 16 e sabato 17 ottobre alle 21.00. La rassegna è promossa dal Comune di Vicenza, Assessorato alla crescita, in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, realizzata con il contributo di AIM Gruppo, Confindustria Vicenza e Il Giornale di Vicenza per la Cultura. Venerdì 16 e sabato 17 ottobre, per il quinto appuntamento del 68° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico, il regista napoletano Davide Iodice darà voce al mito orfico con “Euridice e Orfeo”, affidandosi alla scrittura di Valeria Parrella, sua compagna nella vita e all’interpretazione di Michele Riondino e Federica Fracassi, in scena anche con Davide Compagnone e Raffaella Gardon. La musica in scena sarà eseguita da Raffaella Gardon e Guido Sodo, autore della parte musicale; spazio scenico, maschere e costumi sono di Tiziano Fario, le luci dello stesso Iodice. Lo spettacolo, una produzione Teatro Bellini in coproduzione con Napoli Teatro Festival, ha debuttato proprio al Teatro Bellini per il Napoli Teatro Festival a fine giugno e ritornerà sul palcoscenico napoletano nel febbraio del prossimo anno; dura un’ora e mezza, senza intervallo. “Euridice e Orfeo”, tratto dall’omonimo romanzo di Valeria Parrella “Assenza. Euridice e Orfeo”, vede in scena Michele Riondino, il volto del giovane Montalbano dell’omonima serie televisiva, affiancato da Federica Fracassi, Premio Ubu 2011 come miglior attrice protagonista, ex aequo con Mariangela Melato. La messa in scena propone una rilettura del mito in chiave contemporanea, sicuramente originale e parla agli uomini e alle donne di oggi. In scena infatti i personaggi indossano abiti attuali, e l’ambientazione è pure contemporanea con l’utilizzo di oggetti di tutti giorni ( il dialogo tra i due protagonisti avviene in quella che appare una moderna camera matrimoniale, simbolo del talamo nuziale). L’impianto narrativo è ispirato a una vicenda narrata da Ovidio nelle “Metamorfosi”: qui Orfeo è il vero protagonista, nonostante nel titolo l’endiadi tradizionale sia capovolta; è in lui che avviene il percorso narrativo, con una crescita imposta dalla morte dell’amata. Orfeo, che non ha mai provato dolore e non ha mai avuto paura della perdita, si convince di poter sconfiggere la morte per riavere Euridice tra le sue braccia, ma si sbaglia. Il canto diventa così una storia di arrendevolezza alla vita e di accettazione della morte. Davide Iodice con la sua regia realizza un teatro incentrato sulla parola, che con l’accompagnamento di delicate e soffuse melodie creano un flusso sonoro reso al meglio dal protagonista, Michele Riondino, che domina incontrastato la scena per tutta la durata dello spettacolo, dando voce, volto e anima al suo personaggio, un Orfeo innamorato, estremamente fragile e attuale. Valeria Parrella rielabora dunque il mito di Orfeo ed Euridice proponendone una lettura molto attuale, spiegando le varie ispirazioni della pièce: “Gluck, Anouilh, Cocteau per le scene, ma anche Bufalino, Pavese: ognuno ha una risposta diversa su quell’ultimo voltarsi di Orfeo, sul perché lo fa. Commovente il passaggio di Rilke, forse tratto dalla visione di un bassorilievo custodito nel Museo Archeologico di Napoli. Respexit dice la tradizione (di Virgilio nelle Bucoliche e Ovidio nelle Metamorfosi): e a questo verbo, che non ha un equivalente in italiano, perché significa “si voltò indietro”, ma che contiene in sé anche la radice del respectum, del rispetto, io ho dato credito e seguito; così come a quel bassorilievo, in cui compare un Hermes, assieme a Euridice e Orfeo. Ho scritto – conclude l’autrice – una novella che diventa un testo teatrale, una storia non realistica: piuttosto orientata alla filosofia e alla psicologia della perdita e dell’elaborazione del lutto”. E ancora parlando del recupero del mito classico, l’autrice spiega “nella storia della letteratura si prendono delle fissazioni. La mia è la classicità. Quando ho cominciato a studiare cercavo di capire dove fosse il mito. Alla fine penso di averlo scoperto: nasce dalla gestione di un’assenza, dall’elaborazione di un lutto … Il punto di difficoltà è che la storia di Orfeo ed Euridice non è un mito, ma un mitologema. Un mito è strutturato nel tempo; esiste e resiste perché continua a essere così tutti i giorni. Scorre sotto di noi e noi mediterranei ne siamo fatti. Un mitologema, invece, cambia nel corso degli anni, si trasforma”. Il regista si chiede invece “come rendere quel canto, così commovente da ammansire le bestie, così commovente da spalancare le porte degli inferi, qualunque sia il loro significato? Nessuna voce può, mi sono detto. Poi, ascoltando il suono-senso delle parole nella voce viva degli attori, ho inteso che tutta la bellissima prosa-poetica del testo fosse quel canto, insieme di Euridice e Orfeo, e allora abbiamo cominciato a lavorare ad un unico flusso sonoro, un concertato o un corale, se vogliamo, che tentasse di restituire alla Parola il suo potere ipnotico, evocativo: la sua emozione. Per il resto, questa è una dichiarazione d’amore”. Davide Iodice, napoletano, è uomo di teatro a 360°; è tra gli ideatori e direttori artistici del Festival di Teatro Contemporaneo Teatri di Napoli. Accanto al lavoro specifico di creazione e produzione teatrale, conduce da anni una intensa ricerca antropologica sul senso del rapporto tra il fare artistico e l’aspetto “sociale”, “pubblico” coinvolgendo quei territori e quelle comunità ancora “culturalmente” resistenti nella propria identità. Valeria Parrella, scrittrice e autrice teatrale, ha pubblicato nel 2015 per Einaudi la raccolta di racconti “Troppa importanza all’amore”, I suoi libri sono tradotti in Europa e negli Stati Uniti. Da anni cura la rubrica dei libri di “Grazia” e collabora con “Repubblica”. A concludere il 68° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza “I Fiori dell’Olimpo” sarà “Palamede. L’eroe cancellato”, spettacolo scritto e diretto da Alessandro Baricco, con Valeria Solarino e Michele Di Mauro, una prima assoluta in programma mercoledì 28, giovedì 29 e venerdì 30 ottobre. Lo spettacolo si sviluppa in quattro parti: nel prologo lo stesso Baricco sarà in scena per inquadrare il personaggio, la storia e le vicissitudini, nella seconda parte entrerà Michele Di Mauro che narrerà le gesta dell’eroe greco costruendo un’architettura di cristalli, poi Valeria Solarino darà voce a Palamede nell’arringa di difesa prima di essere giustiziato. In chiusura, di nuovo Baricco con l’epilogo. Informazioni e biglietti I biglietti sono in vendita alla Biglietteria del Teatro Comunale, aperta con il nuovo orario pomeridiano, dal martedì al sabato dalle 15 alle 18.15; sul sito del Teatro www.tcvi.it <http://www.tcvi.it>. I biglietti per gli spettacoli sono in vendita anche alla biglietteria del Teatro Olimpico, in Piazza Matteotti 3, la sera degli spettacoli, dalle ore 20 alle 21. Il prezzo dei biglietti è di 28 euro (intero), 24 euro (ridotto over 65) e 15 euro (ridotto under 30). Per lo spettacolo “Palamede. L’eroe cancellato” il costo è 30 euro (intero), 25,00 euro (ridotto over 65) e 16 euro (ridotto under 30). Sono previsti sconti del 10% per chi acquista due spettacoli; del 20% per chi acquista da 3 a 6 spettacoli. Sono attive ulteriori riduzioni per gli abbonati del Teatro Comunale o dei teatri della provincia di Vicenza (rete dei Teatri Vi.Vi.) applicate solo presso la Biglietteria del Teatro Comunale e previa esibizione della tessera di abbonamento, e per gruppi di minimo 10 persone, gruppi di studenti e convenzionati con il Teatro Comunale.

Per ulteriori informazioni: [email protected] – tel.: 0444 327393 – http://classici.tcvi.it/

Sede degli spettacoli: Teatro Olimpico: Piazza Matteotti, 3 – Vicenza.