Comuni toscani si scambiano 35 milioni di spesa per completare scuole e mettere in sicurezza territori

argineCinquantadue Comuni di tutta la Toscana potranno spendere entro dicembre 35 milioni e 100 mila euro in più, oltre il tetto imposto finora dal patto di stabilità: soldi che già avevano in cassa ma non potevano uscire dal portafoglio. In questo modo si potranno completare opere che altrimenti rischiavano di rimanere a mezzo o dover essere rinviate. Quello che spenderanno in più nel 2015 dovrà essere detratto e ridurrà la capacità di spesa ammessa per i successivi due anni.

E’ il patto di stabilità orizzontale, che quest’anno vede nove amministrazioni comunali cedere una quota dei loro spazi finanziari e cinquantadue approfittarne. Il principio è quello dei vasi comunicanti e del fare squadra, con vantaggi per tutti: per chi riceve ma anche per chi cede, che nel 2016 e 2017 recupererà quanto dato e potrà in questo modo spendere di più.

I Comuni toscani avevano chiesto maggiori spazi per più di 38 milioni e mezzo; quelli ceduti sono stati un po’ meno e di questi la giunta ha dovuto tenere di conto per effettuare la ripartizione.

“Abbiamo dato priorità ai Comuni che avevano bisogno di una maggiore capacità di spesa per realizzare interventi strategici di interesse regionale o con finanziamenti regionali – sottolinea l’assessore alla presidenza, Vittorio Bugli -: progetti e opere in settori determinanti che per 14 milioni e mezzo su trentatré riguardano scuole, la prevenzione del rischio idrogeologico o la messa in sicurezza dopo dissesti che ci sono già stati”.

Il meccanismo è presto spiegato. Il patto di stabilità impone a Comuni ed enti locali, ogni anno, di non spendere oltre un certo tetto, anche se i soldi in cassa ci sono. C’è chi avrebbe bisogno di spendere di più o per lo meno di anticipare una spesa, per completare un intervento urgente, e c’è chi ad un certo punto dell’anno realizza invece che spenderà di meno, per i motivi più disparati, ma avrebbe magari la necessità di poter spendere di più l’anno successivo.

I Comuni possono cedere capacità di spesa ai Comuni e le Province alle Province: qualsiasi altro incrocio è vietato. Per questo le Province che avevano chiesto sette milioni e mezzo di maggiore spesa non potranno godere di alcuna quota: nessuna Provincia ha infatti operato cessioni.

Le cinquantadue amministrazioni comunali  che per il 2015 potranno sfruttare ulteriori spazi di patto e quindi effettuare maggiori opere, con soldi che già avevano in cassa, sono Barberino Val d’Elsa, Barga, Calcinaia, Campagnatico, Capannoli, Caprese Mchelangelo, Castellina Marittima, Castel San Niccolò, Castiglione della Pescaia, Cecina, Certaldo, Chianni, Chiusi, Chiusi della Verna, Cinigiano, Civitella Paganico, Coreglia Antelminelli, Filattiera, Firenze, Follonica, Gambassi, Impruneta, Lajatico, Marciana, Loro Ciuffenna, Marciana Marina, Marliana, Montaione, Monte Argentario, Monte San Savino, Montepulciano, Montespertoli, Montieri, Palaia, Piazza al Serchio, Pieve a Nievole, Pieve Santo Stefano, Poggibonsi, Pontedera, Radda in Chianti, Radicofani, Rio nell’Elba, Roccastrada, Sambuca Pistoiese, San Giovanni Valdarno, San Marcello Pistoiese, Sansepolcro, Seravezza, Serravalle Pistoiese, Suvereto, Vaglia e Vaiano.