Livorno, pasti e cibi delle mense scolastiche saranno distribuiti alle associazioni

Una misura di contrasto alle nuove povertà attraverso la lotta allo spreco alimentare. L’ha ideata il Comune di Livorno, attraverso gli assessorati al Sociale e alle Attività Educative, promuovendo, come primo step, la distribuzione di pasti e di derrate alimentari provenienti dalle mense scolastiche alle associazioni del territorio che si occupano del sostegno alle marginalità.

Ma l’iniziativa si estenderà fino a sfociare in un protocollo di intesa, su cui l’Amministrazione sta lavorando, con associazioni di volontariato del territorio (tra le quali Caritas, Sovrano Militare Ordine di Malta-Cisom, Croce Rossa Italiana, Emporio Solidale, Opera Santa Caterina, Sant’Egidio), e coinvolgendo piccola, media e grande distribuzione.

L’importante decisione è stata illustrata dalla vice sindaco Stella Sorgente e dall’assessore Ina Dhimgjini nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte anche Caritas, Croce Rossa Italiana, Sovrano Militare Ordine di Malta-Cisom. Sorgente e Dhimgjini hanno sottolineato come le povertà siano aumentate e che è necessario muoversi su molteplici fronti per garantire il diritto al cibo.

Inizialmente l’iniziativa si articolerà in questo modo.

Tra i requisiti facoltativi richiesti a chi partecipava alla gara per il servizio di ristorazione scolastica, c’era quello di fornire un certo numero di pasti in aggiunta, rispetto alla popolazione scolastica, da distribuire agli indigenti. La Società Cir Food che si è aggiudicata la gara, si è impegnata a fornire al Comune 30 pasti giornalieri in più che verranno distribuiti alle mense della Caritas (secondo il calendario scolastico e sulla base delle tabelle dietetiche dei servizi scolastici comunali).

Per l’anno scolastico 2015/2016, il servizio avrà inizio lunedì 14 settembre e terminerà giovedì 30 giugno.

Inoltre a partire dal 30 settembre è prevista la fornitura mensile alle associazioni del territorio, di derrate alimentari di tipo non deperibile a breve/medio termine (olio extra vergine oliva, pasta, riso, legumi, pelati) ed equivalenti economicamente a trenta pasti giornalieri. Le modalità di consegna sono in via di definizione.

Inoltre, le associazioni non lucrative di utilità sociale avranno la possibilità di ritirare giornalmente eventuali pasti residuali delle mense, perfettamente confezionati nelle vaschette integre e conservate nei contenitori isotermici facenti parte dei “pasti scorta” disponibili nei refettori (uno per refettorio) in caso di emergenza (per esempio caduta piatto). Infine sarà data la possibilità alle associazioni di ritirare giornalmente, derrate non consumate e non entrate nella catena distributiva quali pane e frutta eventualmente rimaste nei locali mensa verso le ore 15.00, se non ritirate dai bambini per il loro consumo pomeridiano in classe.

L’obiettivo è arrivare in tempi brevi, e con il maggior numero di forze possibili, a regolamentare, attraverso un protocollo d’intesa, la raccolta e distribuzione del cibo non utilizzato, per consentire a chi ne ha bisogno di sfamarsi.