Marcia delle donne e degli uomini scalzi. A Crotone come a Venezia si prevede una massiccia partecipazione

marcia a piedi nudiA Crotone, come a Venezia, venerdì 11 settembre, la marcia delle donne e degli uomini scalzi.Alla marcia di Venezia una notevole aggregazione di associazioni ha aderito all’appello promosso da attori, registi e giornalisti presenti alla Mostra del Cinema di Venezia per una Marcia delle donne e degli uomini scalzi, con l’intento di sollecitare una adeguata presa di coscienza delle sofferenze cui sono sottoposti i migranti che cercano in Europa una vita degna di essere vissuta. La partecipazione di Crotone della marcia delle donne e degli uomini scalzi non sarà da meno per quanto riguarda il numero dei partecipanti. Aderiscono al corteo che partirà alle ore 17.00 da Piazza Gramsci e arriverà alla Lega Navale di Crotone: ARCI Crotone Comitato Territoriale, Coop. Agorà Kroton, CGIL Crotone, CISL Crotone, UIL Crotone, Coop. Kroton Community, Ass. Meklaie onlus, Legambiente Crotone, Arci Solidarietà Crotone, Ass. Gli Spalatori di Nuvole, Ass. Il Barrio, Consorzio Jobel, Intersos Crotone, Ass. Maslow, Ass. Terre dove andare, Libera Crotone, Coop Giovanni Paolo II, Prociv Arci Isola Afferma Filippo Sestito in rappresentanza dei promotori: “È arrivato il momento di decidere da che parte stare. È vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa. Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte. Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi. Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere. È difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo. Ma la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità per poter sperare di trovarne un’altra. Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei tuoi figli dentro ad una barca, ad un tir, ad un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu hai bisogno. Sono questi gli uomini scalzi del 21°secolo e noi stiamo con loro. Le loro ragioni possono essere coperte da decine di infamie, paure, minacce, ma è incivile e disumano non ascoltarle. La Marcia degli Uomini Scalzi parte da queste ragioni e inizia un lungo cammino di civiltà. È l’inizio di un percorso di cambiamento che chiede a tutti gli uomini e le donne del mondo globale di capire che non è in alcun modo accettabile fermare e respingere chi è vittima di ingiustizie militari, religiose o economiche che siano. Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie. Dare asilo a chi scappa dalle guerre, significa ripudiare la guerra e costruire la pace. Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e di tutti. Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà, significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione delle ricchezze. La Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi chiede con forza i primi necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali. Certezza di corridoi umanitari sicuri per le vittime di guerre, catastrofi e dittature. Accoglienza degna e rispettosa per tutti. Chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti. Creazione di un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino. Perché la storia appartenga alle donne e agli uomini scalzi e al nostro camminare insieme”.