Montorio al Vomano, tre diversi cani molecolari hanno fiutato una traccia di Katia

La speranza si è accesa verso le 3.30 di sabato mattina, quando tre diversi cani molecolari cui erano stati fatti fiutare indumenti della bimba di 2 anni e mezzo, hanno diretto la loro attenzione in un preciso punto di un orto dove la bimba era solita recarsi con il padre, operaio romeno rientrato nella notte dalla Romania e aggregatosi alle ricerche. Ma senza esito.

Le ricerche sono andate avanti per tutta la notte tra boschi e sentieri intorno alla frazione di Cusciano di Montorio al Vomano, in provincia di Teramo. Le squadre dei soccorritori sono anche supportate da un elicottero della Capitaneria di Porto attrezzato per il rilevamento dei differenziali termici al suolo, nonché di mezza dozzina di cani molecolari di Polizia di Stato, Carabinieri e Soccorso alpino, provenienti da Abruzzo, Marche e Puglia. Battuti i fondi agricoli attorno alle abitazioni della frazione, di solito con un centinaio di abitanti ma in questo periodo affollata da molti residenti stagionali per le vacanze. Battuti anche boschi, roveti e anfratti della zona. Della piccola non c’è però finora traccia.

In mattinata è previsto l’arrivo dell’Esercito dall’Aquila. Il prefetto di Teramo, Valter Crudo, ha convocato una riunione dell’unità di crisi per un punto delle ricerche. Le indagini sono coordinate direttamente sul posto dal sostituto procuratore Davide Rosati, rimasto tutta la notte al fianco dei soccorritori, con il sindaco di Montorio al Vomano, Gianni Di Centa. Il magistrato ha disposto ieri sera la perquisizione di tutte le abitazioni del borgo, nell’ipotesi, attuale come le altre, che la bimba possa essere stata oggetto di un adescamento.