Scarcerato Joseppe Franco Fazio, arrestato in Spagna il 17 giugno 2015 nell’ambito dell’operazione Crazy Hill

Il Tribunale della libertà di Roma ha ordinato, lo scorso 21 agosto 2015, la scarcerazione di Joseppe Franco Fazio, arrestato in Spagna il 17 giugno 2015 nell’ambito dell’operazione denominata “Crazy Hill”.

Fazio, difeso dall’avvocato penalista reggino Pier Paolo Emanuele, era stato accusato di far parte di una articolata organizzazione criminale dedita al narcotraffico internazionale, che, in due anni, avrebbe importato da Colombia, Ecuador, Argentina e Brasile circa una tonnellata – esattamente 1.062 chili – di cocaina.

Raggiunto da un mandato di arresto europeo, Fazio era stato estradato in Italia lo scorso 31 luglio e ristretto presso il carcere di Rebibbia prima e di Civitavecchia dopo. .

Secondo le indagini condotte dalle Fiamme Gialle di Ostia, l’organizzazione, capeggiata da Cosimo Tassone, era “in grado di organizzare spedizioni via container o aerea di ingenti quantitativi di cocaina proveniente dal Sud America”, avendo “contatti operativi in Europa (segnatamente in Germania, Olanda, Spagna e Inghilterra) funzionali alla realizzazione delle importazioni” e disponendo di flussi di denaro tali da essere in grado di finanziare “i viaggi aerei e i soggiorni all’estero, l’acquisto dello stupefacente – per un ammontare superiore al milione di euro per ogni operazione di importazione – e le perdite subìte per le operazioni non concluse.”

Proprio alla delicata fase di intrattenimento dei rapporti malavitosi era legato, secondo gli inquirenti, il ruolo di Fazio nell’organizzazione; a quest’ultimo, residente in Spagna da circa vent’anni, era stata contestato, in particolare, di avere partecipato all’associazione con lo specifico compito di intrattenere contatti con fornitori colombiani attraverso le sue “conoscenze” spagnole. Lo schema seguito per l’attuazione dei diversi traffici illeciti prevedeva, infatti, il contatto diretto con i fornitori sudamericani e il conseguente accordo per l’invio, in container diretti a porti italiani ed europei, di casse contenenti dai 200 ai 350 chili di cocaina, nascoste in mezzo a merce legalmente trasportata.

In sede di udienza di riesame, celebrata lo scorso 19 agosto 2014 dinanzi al Tribunale della libertà di Roma, l’avv. Emanuele aveva contestato anzitutto la instabilità e la discontinuità sul piano temporale del contributo che il Fazio avrebbe reso a beneficio della suddetta organizzazione criminale, così come la marginalità di un apporto evidentemente del tutto diverso da quello ipotizzato invece dagli inquirenti. Da qui la mancanza dei presupposti necessari per poter parlare di partecipazione ad una associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

In accoglimento totale delle suddette doglianze difensive, il Tribunale della libertà di Roma ha disposto l’annullamento della ordinanza emessa dal GIP di Roma e, per l’effetto, rimesso in libertà Joseppe Fazio, significativamente concludendo nel senso della mancanza di “una permanente ed effettiva collocazione, con ruolo apprezzabile e predeterminato, all’interno dell’associazione”.